L’agricoltura siciliana è in ginocchio. Il periodo estivo, caratterizzato da temperature molto elevate, ha messo severamente in difficoltà tanti produttori del territorio, acuendo gli effetti di un’assenza di piogge che si è protratta per mesi, anche precedentemente alla “bella” stagione. Raccolti ridotti all’osso e impossibilità di irrigare i terreni hanno indotto gli agricoltori, soprattutto delle aree interne della Sicilia, a farsi sentire nelle sedi istituzionali, invocando rapidi ristori per far evitare il tracollo alle proprie aziende e – soprattutto – auspicando in interventi strutturali per evitare che simili situazioni possano verificarsi nuovamente.
Alcuni finanziamenti sono stati già predisposti, 100 milioni saranno ridistribuiti entro fine anno, alcuni fondi sono arrivati in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza, nei mesi scorsi, direttamente dallo Stato e poi ridistribuiti dalla Regione, altri sono oggetto di pianificazione del governo siciliano, con in testa il presidente Renato Schifani e l’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo. Nella manovra quater da poco approvata dall’Ars sono tante le risorse destinate proprio a investimenti che abbiano come finalità quella di affrontare in maniera sistemica la siccità e i cambiamenti climatici. Sin dal proprio insediamento il componente della giunta siciliana impegnato in agricoltura ha dovuto fronteggiare la grave crisi idrica, provando ad individuare le risorse per alcuni necessari lavori finalizzati alla risoluzione dell’emergenza.
“Il Governo Schifani e il presidente in persona sono molto sensibili ai problemi relativi all’agricoltura – ha dichiarato l’assessore Salvatore Barbagallo -. Veniamo da due anni di grave crisi idrica che stiamo cercando di combattere”.
Tanti produttori agricoli hanno perso tutto o quasi, e per loro non si potrà tornare indietro: i danni patiti, non sono recuperabili, ma è fondamentale evitare che il disastro di quest’anno sia anche quello del futuro. “Purtroppo gli interventi sono molto limitati in agricoltura – spiega Barbagallo -, perché le risorse che ci vengono a mancare sono ingenti e quindi non sono facilmente sostituibili. Tuttavia il lavoro che stiamo facendo è anche in prospettiva. Cerchiamo di recuperare tutte quelle opere che per tanti anni hanno registrato delle criticità. Io sono impegnato in prima persona, con il pieno sostegno di Schifani, a realizzare interventi che siano duraturi nel tempo che servono pure a combattere le future e certe siccità. La Sicilia negli ultimi 60 anni ha avuto almeno 6 siccità, questa è la più grave insieme a quella del triennio 88-90. Dobbiamo essere preparati per affrontare adeguatamente e quindi mettendo in funzione opere che sono state abbandonate”.
Si parla con insistenza del recupero di dighe, dell’utilizzo di dissalatori, di efficientamento delle condutture idriche, oltre alla necessaria riforma dei consorzi di bonifica, per gestire al meglio le criticità sul territorio. Il tempo dei rinvii è terminato, ora è tempo di curare ma anche di prevenire, il tempo scorre e le problematiche patite si ripresenteranno. Questo, purtroppo, è un dato di fatto.
Nello specifico, nella manovra sono stati inseriti 25 milioni di euro per aiuti alle imprese vitivinicole colpite dalla peronospora. Con un sistema veloce e trasparente saranno erogati indennizzi alle aziende, i contributi saranno liquidati da Agea, utilizzando graduatorie già esistenti (quelle del contributo statale da 7 milioni complessivi). Via libera a 18 milioni di euro per lo sgravio totale dei canoni irrigui dei Consorzi di bonifica (un onere in meno per gli agricoltori nell’anno segnato dalla siccità) e altri 5 milioni di euro per l’acquisto di foraggi. Viene, inoltre, rimpinguato con altri 5 milioni il fondo (che arriva a quota 15 milioni) per gli indennizzi alle aziende che producono cereali e foraggi. Il sostegno regionale agli apicoltori arriva a 1,5 milioni: il bando già attivo potrà contare su altri 716 mila euro. E ancora: 1,5 milioni di euro per la promozione sui mercati nazionali e internazionali dei prodotti agricoli siciliani e per la valorizzazione delle produzioni tipiche locali e 5,2 milioni di euro per sostenere il Consorzio di bonifica di Siracusa colpito da pignoramenti (con le nuove risorse si sbloccano gli stipendi del personale e gli investimenti).
Per l’emergenza Blue tongue sono previsti 7 milioni: agli allevatori andranno 1,5 milioni per indennizzare i capi abbattuti, 3 milioni per compensare la minore produzione di latte, un milione per ripopolare le mandrie con l’acquisto di nuovi riproduttori e 1,5 milioni per vaccinare i capi bovini e ovini. Risorse per 13 milioni per modernizzare e rilanciare le reti irrigue, un grande investimento per ridare efficienza e ridurre perdite e costi. Nello specifico i Consorzi di bonifica potranno contare su 1,5 milioni per progettare gli interventi e 11,5 milioni per manutenzione straordinaria di reti e impianti.