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Crisi di Governo, ore decisive: Draghi vede Mattarella, domani comunicazioni in Senato

Sono ore decisive per la crisi di Governo. Questa mattina il premier Draghi ha avuto un colloquio il presidente Sergio Mattarella al Quirinale, in seguito si è intrattenuto con il segretario del PD, Enrico Letta.

Domani si attende il voto per la fiducia, prima al Senato e poi, giovedì, alla Camera. Le comunicazioni a Palazzo Madama sono previste per le 9,30, mentre la replica e l’eventuale voto dovrebbe avvenire alle 19.

Crisi di Governo, il punto della situazione

All’interno dei partiti, la crisi di Governo avviata dopo lo “strappo” del M5S sulla fiducia al Dl aiuti è l’argomento “caldo” da diversi giorni. Le ipotesi sul tavolo solo diverse: un Draghi bis, nuove elezioni, un ripristino dello status quo.

Il Centrodestra sembra in buona parte propenso al ritorno alle urne. Particolarmente divisa su questo punto appariva nelle scorse ore la Lega: diversi governatori del partito, infatti, sembravano supportare il fronte “pro Draghi”. Tuttavia, Salvini, nelle scorse ore, sembra aver preso una posizione diversa. Il leader della Lega, infatti, chiude alla prospettiva di un Governo con il M5S al suo interno e si dice pronto al voto in autunno. Stesso vale per Berlusconi e Meloni. Su questo tema si è espresso anche il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, favorevole alle elezioni (al contrario di molti sindaci siciliani, firmatari di un appello Draghi).

Oggi all’ora di pranzo i leader del Centrodestra si incontreranno per un vertice a Villa Grande, dove il leader di FI Silvio Berlusconi alloggia a Roma.

Questa mattina il segretario del Pd Enrico Letta ha incontrato il premier Draghi prima del colloquio con Mattarella. Il Partito Democratico sembra ancora credere nella possibilità di un nuovo Governo Draghi, anche se alcuni esponenti del Centrosinistra non sembrano spaventati di fronte all’ipotesi del ritorno degli italiani alle urne. Il M5S, di fronte alla crisi di Governo aperta dagli stessi pentastellati, appare più diviso che mai. Il rischio di scissione si fa sempre più concreto e la confusione è molto evidente. “Ora la decisione non spetta a noi ma al premier Draghi”, sono state le parole di Conte dopo la riunione del M5S di ieri sera.

Nel frattempo, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, da poco fuoriuscito dal gruppo pentastellato e fondatore di Insieme per il Futuro, ha fatto sapere che “il direttivo della Camera del gruppo M5S, oggi partito di Conte, ha espresso la volontà di votare la fiducia al Governo Draghi, al di là della volontà dei vertici”.

“Diciamo la verità, il partito di Conte ha già deciso di non votare la fiducia al Governo Draghi. Conte sta scommettendo sul voto anticipato, ma sarebbe un ulteriore crollo nei sondaggi”, ha aggiunto Di Maio.

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