Sicilia

Crisi idrica in Sicilia, Cateno De Luca: “Chi fa le norme non ha amministrato nemmeno un condominio”

Oggi, il leader di Sud Chiama Nord, Cateno De Luca, è intervenuto in aula durante la discussione sulla variazione di bilancio, evidenziando ancora una volta l’assenza di una visione strategica e la gestione emergenziale delle problematiche, dalla crisi idrica, alla gestione dei rifiuti. Tematiche che dovrebbero invece essere trattate in maniera preventiva e sistematica.

Crisi idrica in Sicilia, le critiche di Cateno De Luca

De Luca ha criticato l’attuale gestione delle emergenze e ha chiesto un cambio di approccio urgente: “approfitto della presenza dell’assessore Di Mauro e dell’assessore Dagnino per porre alcune questioni. La prima riguarda l’emergenza idrica. A Taormina abbiamo trovato l’acqua, ma abbiamo un piccolo problema: l’acqua è sotto i nostri piedi, ma per estrarla dobbiamo seguire l’iter burocratico tradizionale, che ci vorranno almeno 2 anni. Questo è il paradosso. Quando facciamo norme come il combinato disposto dell’articolo del vattelapesca senza considerare la loro applicazione pratica, ci troviamo di fronte a problemi enormi. Molti di coloro che redigono queste norme probabilmente non hanno mai amministrato nemmeno un condominio, e quindi non comprendono la reale applicazione delle leggi che creano. Se qualche sindaco ha la possibilità di realizzare un pozzo, l’acqua sarà disponibile tra un anno e mezzo o due, se va bene.

Crisi idrica in Sicilia, Cateno De Luca: “Chiediamo norme di semplificazione”

“Oggi chiediamo norme di semplificazione in questa situazione emergenziale. Perché la cabina di regia non interviene con quelle che sono le norme di semplificazione di cui godrebbe la gestione commissariale? Perché ostinarsi a sostenere che solo gli interventi finanziati dalla gestione commissariale hanno una copertura derogatoria? Qualcuno si è offeso perché abbiamo detto che è meglio evitare di fare politica becera durante un’emergenza idrica. Ma si sta facendo politica in molti casi. E potremmo mettere le carte sul tavolo e dimostrarlo. Perché, ha aggiunto De Luca, un comune che ha le risorse non deve essere messo in condizione di realizzare velocemente l’intervento finanziandolo con il proprio bilancio? Questa è una domanda semplice e banale, ma se un governo non riesce a rispondere a una domanda così elementare, qual è la sua funzione? Viviamo un’emergenza epocale e giro l’interrogativo agli assessori Dagnino e Di Mauro, sperando di avere una risposta concreta, magari con un emendamento di semplificazione in questo provvedimento, dove si dica chiaramente che le opere proposte dai comuni vengano equiparate, in termini di semplificazione, ai provvedimenti contenuti e finanziati dalla cabina di regia o dal presidente della Regione, nella qualità di commissario dell’emergenza idrica”, sottolinea De Luca.

Crisi idrica in Sicilia, De Luca: “Legittimo chiedere chiarezza e concretezza”

Infine un passaggio anche sulla scelta del Governo di destinare 1,3 miliardi di fondi fsc per la realizzazione del ponte sullo stretto e solo 200 milioni per emergenza idrica. “È il caso di dire, nella terra dei paradossi– commenta De Luca- che i siciliani potranno bere il ponte grazie a questo Governo”. De Luca ha concluso chiedendo un piano chiaro e una risposta adeguata: “chiedo all’assessore al bilancio Dagnino e all’assessore Di Mauro di spiegare come intendono risolvere l’emergenza idrica in modo strutturale. È legittimo richiedere chiarezza e concretezza in merito alla gestione delle risorse e alla pianificazione. La gestione dell’emergenza non deve diventare uno strumento per mantenere il sistema comodo per pochi, a spese della Sicilia e dei siciliani”.

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