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Crisi idrica, nuovi disagi a Messina. Il sindaco: “Sofferenza solo per l’1% della popolazione”

Distacco idrico doveva essere e distacco idrico sarà. Adesso c’è una data ed è quella di martedì 3 settembre, quando la città dello Stretto vivrà l’ennesima giornata campale con i rubinetti a secco per almeno dodici ore, come già accaduto a più riprese nel corso degli ultimi sei mesi. A dover essere risolto è il danno sulla condotta che da Fiumefreddo porta l’acqua in città e che ha costretto a una contingentazione del prezioso fluido tra zona A e zona B di Messina nel corso del periodo estivo.

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Il danno è stato rilevato già a inizio luglio nella zona di Santa Margherita a circa 6 metri di profondità, con una dispersione notevole che ha depotenziato il già carente apporto idrico in direzione dello Stretto. Un intervento programmato durante la fase calante della stagione estiva, con un controesodo che in città è già cominciato e proseguirà anche durante il prossimo weekend, e in prossimità della riapertura delle scuole.

Crisi idrica, disagi notevoli per gli abitanti di Messina

I disagi saranno comunque notevoli per gli abitanti, molti dei quali già in ginocchio a causa di una emergenza idrica che prosegue da inizio estate e che ha portato il Coc a eseguire migliaia di interventi di approvvigionamento per tramite delle autobotti a disposizione. I lavori si svolgeranno il 3 settembre e consentiranno alla città di tornare in una fase di semi normalità solo prima dell’inizio delle scuole. Oltre alle dodici ore di intervento, l’afflusso idrico dovrebbe tornare regolare – in base agli standard asfittici del periodo, entro le 48 ore.

Russo (PD): “Speriamo che si potenzi il servizio di assistenza”

“Si tratta di una normalità che ancora ora non può considerarsi tale – tuona il consigliere comunale del Partito Democratico, Alessandro Russo – Speriamo che il Comune potenzi il servizio di assistenza per le zone che già sono di sofferenza oggi con una distribuzione al minimo e possiamo immaginare cosa accadrà con un ulteriore stop che rischia di essere di 72 ore”.

Il Comune, solo durante l’estate, ha potenziato proprio il numero di autobotti disponibili in città (14) e sostituito alcune parti della condotta ormai vetuste per ridurre le perdite sulla rete e in attesa del più ampio piano di azione messo in atto grazie ai fondi del PNRR. I nuovi pozzi in attivazione – chiesti anche in questo caso a emergenza ormai in corso – forniranno 40 litri d’acqua al secondo in più, ma il 55% di questa si disperderà lungo un percorso colabrodo, con picchi che secondo Legambiente in Sicilia toccano quota 75%.

Rete idrica a Messina, le parole di Bonasera e Minutoli

Come confermato stamane dalla presidentessa di Amam, Loredana Bonasera, “saranno rimodulati i cronoprogrammi dei lavori di sostituzione della rete idrica terziaria”. In sintesi: nelle sostituzioni dei 150 km di reti prevista grazie ai fondi del PNRR, si partirà non più dal quartiere lombardo ma dalle zone storicamente “problematiche” e che l’amministrazione ha identificato in zona A e B: quelle oggi soggette al razionamento idrico.

L’assessore alla Protezione civile Massimiliano Minutoli ha aggiunto che “il tasso di evasione delle richieste è passato dal 45 all’85%, oggi siamo al 100%”. Le richieste di intervento sono però nel frattempo diminuite drasticamente passando dalle 312 del 2 agosto alle 70 del 26 agosto. Un chiaro segnale di come l’emergenza siccità che ha investito la Sicilia a Messina sia stata affrontata in grave ritardo e con i pochi mezzi a disposizione.

Messina, Basile sulla crisi idrica: “Soffre poco più dell’1%”

A minimizzare sulla questione è però il sindaco Federico Basile, secondo il quale “sono 2100 o 2200 i cittadini in sofferenza idrica, poco più dell’1% della popolazione“. Dati che fanno riferimento solo al razionamento idrico nelle zone A e B e non agli interventi richiesti in tutte le altre aree della città. “Questo dato non può far dire che tutta Messina è stata senz’acqua: i problemi vanno anche contestualizzati”, ha aggiunto il primo cittadino.

La contestazione di Russo: “Comune non merita la sufficienza”

Dati contestati ancora da Russo: “Per quel che riguarda la gestione della crisi idrica, il Comune non merita neanche la sufficienza: sono stati tanti e troppi i problemi relativi evidenziati dai cittadini e si è percepita grande disorganizzazione da parte del Coc, dell’Amam e dell’amministrazione”.

Dopo le polemiche per la gestione della vicenda che ha riguardato Siciliacque e il triangolo con i Comuni di Messina e Taormina e in attesa che il meteo possa dare tregua in una estate torrida e afosa come non accadeva da vent’anni, i giorni di passione per la popolazione in riva allo Stretto non sono ancora terminati.