In Sicilia sempre meno lavoratori in cassa integrazione. La ripresa di molte attività dopo le limitazioni dell’emergenza sanitaria ha permesso di rientrare in servizio: se a febbraio 2021 le ore autorizzate erano 5.229.516, a febbraio 2022 sono scese a 1.662.250.
Nello specifico, nel 2021 le ore di cassa integrazione ordinaria erano 801.486, scese a 373.223 nel 2022; la cassa integrazione straordinaria, invece, nel 2021 contava 593.836 ore autorizzate, cresciute nel 2022 a 1.017.350.
Il taglio drastico, invece, riguarda la cassa integrazione in deroga: se nel 2021 le ore autorizzate sono state 3.834.194, nel 2022 sono state “appena” 271.677. In termini percentuali, nonostante il quasi raddoppio delle ore di cassa integrazione straordinaria, la riduzione delle ore in deroga al 7% rispetto all’anno precedente ha portato il totale a numeri nettamente inferiori.
Un buon segno, si spera, di una nuova fase in cui il tessuto economico siciliano possa recuperare il terreno perso a causa della pandemia da covid-19, che ha dato il colpo di grazia dopo una crisi perdurante ormai da diversi anni. L’aiuto fornito dalle istituzioni attraverso gli ammortizzatori sociali ha permesso a molte famiglie di tirare avanti in mesi di lockdown e di estreme limitazioni dopo.
La cassa integrazione guadagni è pensata proprio allo scopo di sostituire o integrare la retribuzione ed è destinata ai lavoratori sospesi dal lavoro o che operano con orario ridotto a causa di difficoltà produttive dell’azienda. Ne possono usufruire gli operai, gli impiegati e i quadri, mentre sono esclusi i dirigenti e i lavoranti a domicilio.
La Cigo (cassa integrazione guadagni ordinaria), invece, è rivolta alle aziende industriali non edili e alle aziende industriali ed artigiane dell’edilizia e del settore lapideo che sospendono o riducono l’attività aziendale a causa di eventi temporanei e transitori come, ad esempio, la mancanza di commesse, le avversità atmosferiche. Può essere concessa per 13 settimane, più eventuali proroghe fino a 12 mesi; in determinate aree territoriali il limite è elevato a 24 mesi. L’intervento di Cigs (cassa integrazione guadagni straordinaria) può essere richiesto per ristrutturazione, riorganizzazione e riconversione aziendale, per crisi aziendale di particolare rilevanza sociale.
Una misura, questa, che è destinata ad aziende con, in media, più di 15 dipendenti nel semestre precedente la richiesta di intervento; le aziende sono quelle dei settori industriali ed edili, dell’artigianato dell’indotto, dei servizi di mensa e ristorazione dell’indotto, delle cooperative agricole; e inoltre, imprese commerciali con più di 200 dipendenti, imprese editrici di giornali per i quali si prescinde dal limite dei 15 dipendenti, imprese di spedizioni e trasporto del terziario e agenzie di viaggi e turismo, ciascuna con più di 50 dipendenti.
Sono definiti “in deroga”, infine, i trattamenti di integrazione salariale destinati ai lavoratori (compresi interinali e lavoratori a domicilio) di imprese escluse dalla Cassa Integrazione Guadagni ordinaria e straordinaria, ovvero alle aziende che hanno fruito degli strumenti ordinari fino a raggiugerne i limiti di durata. La Cig in deroga alla vigente normativa è concessa nei casi in cui alcuni settori (tessile, abbigliamento, calzaturiero, orafo, ecc) versino in grave crisi occupazionale. Lo strumento della cassa integrazione guadagni in deroga permette quindi, senza modificare la normativa che regola la Cig, di concedere i trattamenti di integrazione salariale anche a tipologie di aziende e lavoratori che ne sono esclusi.
Michele Giuliano