I vigili del fuoco di Catania sono intervenuti ieri mattina al Tribunale di Catania per svolgere un sopralluogo al terzo piano della struttura, alle ore 9, a seguito del crollo parziale, alla stanza 21, del crollo di una porzione di intradosso del solaio di copertura ad intercapedine, per un’ampiezza di circa 6 mq.
Il crollo parziale, così come reso noto dai vigili del fuoco, sarebbe stato causato dal rigonfiamento per ossidazione dei ferri di armatura dei travetti in opera del solaio stesso.
Il materiale da costruzione distaccatosi ha danneggiato l’arredamento all’interno dell’ufficio. Da informazioni assunte sul posto non si ha avuto notizia di danni a persone.
Gli operatori hanno effettuato controlli controlli visivi e con saggio “a battitura” sulle restanti parti accessibili dell’intradosso del solaio dell’intero piano e verifiche visive sul sovrastante terrazzo di copertura.
Sono state riscontrate diverse e diffuse criticità ed evidenziate parti di solaio e di terrazza ammalorate a causa di pregresse infiltrazioni d’acqua.
Non viene escluso un’evoluzione del diffuso stato di ammaloramento anche per la presenza di controsoffittature a pannelli che non consentono una completa ispezione visiva delle superfici al di sotto della terrazza di copertura.
“Abbiamo assistito con sconforto e preoccupazione alla pubblicazione di alcune foto che testimoniano il crollo del tetto di un ufficio di cancelleria sito al terzo piano del nostro Palazzo di Giustizia. Vogliamo in primo luogo rappresentare la nostra assoluta e totale vicinanza ai funzionari di cancelleria che normalmente occupano quella stanza nell’ambito dell’esercizio quotidiano delle attività lavorative”. Lo afferma una nota della Camera Penale di Catania. “Se per fortuna nessuno era presente nella stanza al momento del crollo – continua la nota- possiamo comprendere lo stato di ansia e di preoccupazione che possano avere coloro che per puro caso non si trovavano in quel luogo in quel momento”.
“Persone con le quali – si evidenzia- condividiamo gran parte delle nostre attività lavorative e per le quali quindi nutriamo sentimenti di amicizia. Al tempo stesso l’evento, in sé traumatico, costituisce una poderosa spia di allarme di quanto da tempo sostenuto da questa Camera Penale in varie sedi ed occasioni”. Per la Camera penale di Catania “appare assolutamente indefettibile ed improrogabile una verifica sulla agibilità e sulla salubrità di tutti gli uffici e delle Aule dei plessi giudiziari in cui si svolgono le attività connesse all’esercizio della giurisdizione nel circondario del Tribunale di Catania”.
“Le Aule e gli uffici del Tribunale, del plesso di Via Crispi, dell’Ufficio del Giudice di Pace, di Bicocca nonché del Tribunale dei Minorenni e del Tribunale di Sorveglianza – sottolinea la nota- devono essere oggetto di un controllo e di una verifica e conseguentemente, ove necessario, degli opportuni interventi che ripristinino l’effettiva messa in sicurezza delle stesse”.
“L’efficienza della amministrazione della giustizia, che fra l’altro ha ad oggetto anche le violazioni che sia in ambito pubblico che privato possano essere commesse in relazione all’assenze delle opportune cautele nei luoghi di lavoro – prosegue infine la nota- non può mai essere ritenuta prioritaria rispetta alla sicurezza di coloro che sono tenuti all’accesso in determinati luoghi per l’esercizio della propria attività lavorativa”.”Gli Avvocati non si sono mai sottratti all’esercizio delle proprie funzioni anche nei luoghi più disagiati e nelle condizioni lavorative più estreme (dal caldo insopportabile al freddo) – conclude la nota- e mai si sottrarranno ma pretendono che le Aule e gli Uffici siano messi in sicurezza e che ciò costituisca esigenza prioritaria per tutti i Dirigenti degli Uffici. La Camera penale comunica che solleciterà in modo assiduo e costante ogni intervento nell’ambito indicato”.
Foto e video Antonio Leo