ROMA – Fabio Pinelli, laico della Lega, è il nuovo vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Lo ha eletto il plenum, presieduto dal capo dello Stato Sergio Mattarella, al terzo scrutinio, con 17 voti, contro i 14 andati a Roberto Romboli, del Pd. Una la scheda bianca.
Al termine dello scrutinio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ha proclamato vicepresidente e gli ha rivolto i propri auguri: “Sono certo che saprà affrontare con senso istituzionale e con spirito collaborativo le funzioni rilevanti cui è chiamato – ha detto – e che il Consiglio, con la sua conduzione, affronterà con obiettività e concretezza anche le questioni più complesse che di volta in volta gli saranno sottoposte. Desidero ricordare anche qui – ha aggiunto il Capo dello Stato – il ruolo di questo Consiglio, organo di garanzia che la Costituzione colloca a presidio dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura. L’adozione di delibere condivise, ne rende più efficace ed autorevole il percorso”. Mattarella ha rimarcato come con la sua elezione Pinelli sia divenuto il punto di riferimento e di raccordo di tutti i componenti del Consiglio che dovranno sentirsi rappresentati, ascoltati e garantiti nell’esercizio delle loro funzioni.
Pinelli è un avvocato penalista, difensore di molti esponenti leghisti, tra cui l’ex sottosegretario, Armando Siri, l’ex spin doctor di Matteo Salvini Luca Morisi, e il presidente del Veneto Luca Zaia. Nato a Lucca nel 1966, si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano, è iscritto dal 1997 all’Albo degli avvocati di Padova e dal 2010 anche all’Albo speciale degli avvocati ammessi al patrocinio in Cassazione ed nelle altre giurisdizioni superiori. Ha una formazione giuridica di diritto penale classico ed esercita la propria attività prevalentemente nell’ambito del diritto penale dell’economia. Fino alla nomina a componente del Csm, è stato professore a contratto presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e titolare dell’insegnamento di “Diritto penale dell’ambiente, del lavoro e della sicurezza informatica (Internet e privacy)”.
“Cercherò di portare avanti il mio dovere tenendo alti i valori della Costituzione – ha detto il neo eletto -. Anche a chi non mi ha votato dovrò garantire ascolto perché il comportamento del Csm sia orientato sempre a scelte condivise e meditate, secondo le diverse posizioni di ciascuno. Orienterò ogni mio comportamento al servizio del Paese, con il faro del Presidente della Repubblica. Cerchiamo di essere credibili, trasparenti e mai obliqui, nell’interesse supremo del Paese”.
In una nota il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è detta certa di una “leale collaborazione col governo per migliorare la giustizia in Italia”.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio si è detto convinto che Pinelli saprà assolvere “con equilibrio, rigore e leale collaborazione al delicato compito assegnatogli”.
Congratulazioni anche da parte del senatore Udc De Poli mentre il Partito democratico ha auspicato che ora il Csm si metta al lavoro portando a compimento il processo di rigenerazione e rinnovamento della magistratura: “Ora è il tempo di applicare davvero le riforme per una Giustizia al servizio dei cittadini – ha detto la vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia del Pd, Anna Rossomando – evitando di tornare a un clima di contrapposizione tra politica e magistratura che in passato ha impedito ogni riforma utile. Come gruppi parlamentari abbiamo offerto personalità di spessore pensando alla fase costituente cui è chiamato il Csm appena insediato”.
Matteo Renzi di Italia Viva definisce l’elezione di Pinelli un’ottima scelta: “Serio, autorevole, credibile”.