Il vaccino di Astrazeneca è fortemente raccomandato per gli over 60 mentre chi ha meno di sessant’anni e ha già fatto una dose del siero a vettore virale farà la seconda con Pfizer o Moderna.
E’ questa l’indicazione contenuta nel parere del Comitato tecnico scientifico che rimanda ogni decisione alle autorità competenti.
Il miglioramento della situazione epidemiologica e la maggiore disponibilità dei vaccini a Mrna, tenuto conto del principio di massima cautela, consentono di “rafforzare la raccomandazione” di utilizzare il vaccino di Astrazeneca per i soggetti con più di 60 anni.
Il comitato per la sicurezza dell’Ema ha concluso che le persone che in precedenza hanno avuto la sindrome da aumentata permeabilità capillare non devono essere vaccinate col siero di AstraZeneca. La sindrome, spiega Ema, è una condizione molto rara e grave che causa perdita di liquidi dai piccoli vasi sanguigni (capillari), con conseguente gonfiore principalmente alle braccia e alle gambe, bassa pressione sanguigna, ispessimento del sangue e bassi livelli di albumina nel sangue.
“Il Cts non rileva motivi ostativi a che vengano organizzate dalle differenti realtà regionali iniziative, quali i vaccination day, mirate a offrire, in seguito ad adesione/richiesta volontaria, i vaccini a vettore adenovirale a tutti i soggetti di età superiore ai 18 anni”.
E’ il testo della “lettera inviata il 12 maggio dal Cts alle Regioni” pubblicato dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti su fb per motivare il perché della somministrazione volontaria del vaccino AstraZeneca alla 18enne ligure morta per trombosi dopo la prima dose del vaccino durante la prima ‘open day’ organizzata dalla Regione Liguria.