ROMA – Il Disegno di legge riguardante la legge di bilancio 2022 è stato approvato dal Consiglio del Ministri lo scorso 28 ottobre.
Ora sarà compito del Parlamento approvare la legge che dovrà entrare in vigore prima del 1^ gennaio 2022.
Diverse le novità in materia fiscale. Alcune, se approvate dal Parlamento, costituirebbero un piccolissimo anticipo della riforma tributaria per la quale è stato già predisposto dall’Esecutivo il disegno di legge delega.
è molto probabile, comunque, che le proposte del Governo subiscano modifiche, più o meno profonde, nel corso dell’iter parlamentare.
Va detto subito che è previsto in materia fiscale uno stanziamento di 8 miliardi di Euro all’anno, da utilizzare principalmente per la riduzione del cuneo fiscale, ossia per ridurre la differenza che esiste tra il costo del lavoro per i datori di lavoro e lo stipendio netto (“busta paga”) pagato al lavoratore. Una differenza la quale, come è evidente, viene influenzata principalmente dalla tassazione di quanto spettante al lavoratore dipendente.
A tale scopo è prevista la riduzione dell’Irpef, intervenendo sulle aliquote marginali con particolare attenzione alle fasce medie, la revisione delle detrazioni fiscali ed una riduzione dell’aliquota Irap.
Interventi significativi anche nella fiscalità dell’edilizia.
Viene prorogato, infatti, così com’è, fino al 31 dicembre 2023, quanto meno per i condomini, il superbonus 110%. La percentuale detraibile subirà poi una diminuzione per gli anni 2024 (70%) e 2025 (65%).
Per le unità immobiliari (unifamiliari) delle persone fisiche, invece, il bonus 110% spetta fino al 31 dicembre 2022, ma solo a condizione che gli interessati abbiano un “reddito equivalente” (Isee) non superiore a 25.000 Euro all’anno e che l’eventuale comunicazione asseverata (Cila) sia stata già effettuata alla data del 30 settembre 2021 (o già avviato le formalità amministrative per l’acquisizione del titolo abilitativo per le demolizioni e le ricostruzioni).
Per quanto riguarda gli altri bonus fiscali nel campo degli interventi in edilizia, il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri prevede la proroga fino al 31 dicembre del 2024, con le stesse aliquote attualmente vigenti, delle detrazioni in materia di riqualificazione energetica, recupero del patrimonio edilizio, acquisto mobili e grandi elettrodomestici e bonus verde. Solo per il bonus mobili viene istituito un tetto massimo di spesa pari ad Euro 5.000.
Il “bonus facciate” dovrebbe essere prorogato fino al 31 dicembre 2023, ma con un’aliquota ridotta pari al 60% (al posto di quella attuale del 90%).
Il disegno di legge prevede ancora che la cessione del credito fiscale o lo sconto in fattura è consentito solo per il bonus 110%, e solo fino al 31 dicembre 2025.
Il provvedimento governativo, in bozza, prevede anche la proroga fino al 31 dicembre 2022 dell’agevolazione “prima casa” per i giovani under 36, con Isee non superiore a 40.000 Euro.
Stabilizzato, invece, introducendolo a regime, il tetto di 2 milioni di Euro per le compensazioni.
In materia di Iva, viene ridotta l’aliquota (portandola al 10%) per le cessioni dei prodotti per l’igiene femminile (assorbenti igienici).
Rinviata, inoltre, di un anno, quindi al 1^ gennaio 2023, l’entrata in vigore della “sugar tax” (l’imposta sul consumo di bevande analcoliche edulcorate), e della “plastic tax” (l’imposta sul consumo dei manufatti di plastica monouso), due tributi mai entrati in vigore e che hanno lo scopo di ridurre il consumo delle bevande zuccherate e della plastica.
Novità in vista anche in materia di riscossione coattiva, quanto meno per quel che riguarda il sistema di governance e di remunerazione del servizio. L’attuale Agenzia delle Entrate Riscossione, infatti, dal 1^ gennaio dell’anno prossimo dovrebbe passare interamente all’Agenzia delle Entrate, con un unico direttore, ossia il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate (attualmente Ernesto Ruffini).
Inoltre, fermo restando l’attuale sistema per i carichi affidati fino al 31 dicembre di quest’anno, sparirà il vecchio “aggio” spettante all’ente riscuotitore, con una remunerazione del costo della riscossione a carico dello Stato, seppure con una piccola quota a carico del contribuente inadempiente al quale saranno comunque addebitate tutte le spese sostenute per le procedure esecutive poste in essere.
Insomma, come su può facilmente immaginare, le novità fiscali proposte dal Governo saranno oggetto di grandissimo dibattito politico, specialmente per la parte che riguarda gli interventi in materia di bonus in edilizia, interventi fiscali i quali, secondo alcuni, sarebbero estremamente penalizzanti per un settore, quello della casa, che proprio ora aveva cominciato a rivedere una seppur modesta ripresa, dopo la crisi endemica dell’edilizia e quella legata alla pandemia.
Si preannuncia, quindi, un iter parlamentate della legge di bilancio 2022 molto difficile, caratterizzato principalmente da aspri confronti politici.