Il 2023 non è ancora concluso e, soltanto nella Sicilia orientale, sono già oltre 1600 i casi di attacchi cibernetici in ambito finanziario denunciati alla Polizia di Stato negli uffici specialistici della Polizia postale. Numeri che si traducono in una perdita economica di circa 6,5 milioni di euro, di cui quasi un milione nella sola provincia di Ragusa (305 casi). I cyber criminali mirano a rubare dati sensibili, estorcere riscatti tramite ransomware, compromettere la reputazione aziendale. Si tratta, infatti, di una forma di criminalità che sfrutta le tecnologie informatiche per commettere reati, quali frodi, violazioni di copyright, phishing, accessi non autorizzati ai sistemi informatici, diffusione di virus. E la perdita di dati o l’interruzione delle operazioni possono causare danni finanziari significativi e mettere a repentaglio la sopravvivenza stessa delle imprese.
“Ecco perché è necessario imparare a tutelarsi”, ha detto oggi il presidente di Sicindustria Ragusa, Leonardo Licitra, in occasione del workshop ‘Prevenzione e contrasto dei crimini informatici, le soluzioni organizzative per adeguarsi e proteggere l’azienda’, che si è svolto nella sede degli industriali iblei. “Le imprese – ha aggiunto Licitra – sono sempre più a rischio ed è per questo che devono imparare ad affrontare le minacce cibernetiche per proteggere i dati, la continuità operativa e la reputazione aziendale. Investire nella sicurezza informatica è un passo cruciale per mantenere le imprese al sicuro nell’ambiente digitale in rapida evoluzione. Con l’incontro di oggi, Sicindustria sta dando una prima risposta a questa urgenza mettendo in pratica quanto previsto nel protocollo di intesa firmato lo scorso luglio con la Polizia di Stato, Centro operativo sicurezza cibernetica per la Sicilia orientale”.