ROMA – Facebook ha annunciato che darà la possibilità ai propri utenti di scegliere di non visualizzare più inserzioni politiche.
Questa è però l’unica novità riguardante la sua politica sulle pubblicità politiche, finita al centro di molte critiche, vista l’enorme diffusione di notizie false sul social network; inutile, finora, la pressione esercitata anche dai parlamentari statunitensi, che l’hanno accusata di eludere le sue responsabilità su cosa appare sulla sua piattaforma.
Facebook, quindi, ha deciso di non imitare Google, che ha vietato, per combattere la disinformazione, a politici e candidati di prendere di mira precise categorie di utenti ed elettori (microtargeting), e tantomeno Twitter, che ha completamente vietato le inserzioni politiche.
Le preoccupazioni, e le fake news, stanno aumentando con l’avvicinarsi delle primarie democratiche e delle presidenziali statunitensi.
A ottobre, un’inserzione pubblicitaria su Facebook pagata dalla campagna per la rielezione di Trump, per esempio, presentava delle accuse false contro l’ex vicepresidente Joe Biden; il candidato democratico chiese a Facebook di ritirare l’inserzione, vista da milioni di utenti, ma il social network si rifiutò di farlo in base alla “libertà d’espressione”.