La bella stagione è ai nastri di partenza e la Sicilia non vuole farsi trovare impreparata. Dopo mesi di stop e chiusura dovuti alla pandemia, l’estate nell’Isola sarà all’insegna dei grandi Festival cinematografici.
È stata presentata alla Casa del Cinema di Roma la seconda edizione del Festival del cinema italiano, che si terrà dall’8 al 12 giugno a San Vito Lo Capo (Tp) al teatro comunale “Frate Anselmo Caradonna”. A svelare il programma è stato Paolo Genovese, direttore artistico della manifestazione cinematografica che celebra e valorizza le produzioni nazionali di lungometraggi e corti di registi affermati e di giovani esordienti. Accanto al regista, Veronica Maya che condurrà la cerimonia di premiazione che sarà trasmessa su Rai2.
Il programma prevede in concorso otto film, quindici cortometraggi e quattro documentari. La giuria dei lungometraggi e dei corti, composta da Silvio Orlando (presidente), Serena Autieri, Giusy Buscemi, Paolo Conticini, Donatella Finocchiaro, Chiara Francini, Christian Marazziti, assegnerà le “Stelle d’argento al cinema italiano” alle seguenti categorie: Miglior film – Migliore regia – Miglior opera prima – Miglior cortometraggio – Migliore attore e attrice protagonista – Migliore attore e attrice non protagonista Il Festival del Cinema Italiano 2021 dedicherà un omaggio a Nino Manfredi per il centenario della sua nascita, con una retrospettiva sul personaggio attraverso un dibattito e la proiezione del film “Per Grazia Ricevuta” – scritto, diretto e interpretato dallo stesso Manfredi -, in programma per il 7 giugno, in anteprima della partenza ufficiale del Festival.
“In questo momento c’è un bisogno enorme di fare cultura del cinema – ha sottolineato Paolo Genovese -. Non abbiamo insegnamenti di cinema nelle scuole. L’unico modo per far entrare in contatto il pubblico, gli appassionati, con i protagonisti del grande schermo sono i Festival del cinema, dove possono incontrare i registi, gli sceneggiatori, gli attori. Ogni Festival ha la sua anima, una sua caratteristica per far dialogare questi due mondi. Quest’anno, sull’onda del bel successo dello scorso anno, abbiamo mantenuto le tre sezioni: lungometraggi, cortometraggi e documentari”.
Il grande lavoro dietro le quinte portato avanti in questi mesi dall’organizzazione, ha consentito di strutturare un programma più ricco di appuntamenti e ospiti accreditati, sia del mondo del Cinema che dell’Ambiente, le due sezioni che nel Festival del Cinema Italiano dialogano a tutto tondo – dalle pellicole ai convegni – per sensibilizzare il pubblico verso comportamenti più virtuosi per la salvaguardia del nostro pianeta.
Gli incontri e i dibattiti della sezione Ambiente (tematica volta quest’anno a dare voce alla riforestazione terrestre e marina) si avvalgono del coordinamento scientifico del giornalista Rai, Maurizio Menicucci. In programma anche la proiezione di documentari in concorso, che la Giuria – composta da Marcello Foti del Centro Sperimentale Cinematografia, dai giornalisti Marta Perego e Marino Midena, dalla regista Rosalba Vitellaro – selezionerà per assegnare la “Stella d’argento” al miglior documentario.
Durante la cerimonia di chiusura (12 giugno) verranno conferiti, inoltre, il Premio “Scaglie” a cura di Parmigiano Reggiano, e i Premi Vittorio Gassman e Franca Valeri, istituiti dal Festival, il Premio personaggio dell’anno e il Premio del pubblico Spazio quest’anno anche a momenti di maggiore confronto e divulgazione scientifica, monitoraggi, attraverso appuntamenti diversi. Previsti infatti: incontri con Film Commission (tra le quali, Sicilia, Umbria, Trentino, alla presenza della presidente nazionale, Cristina Priarone), presentazione in anteprima del rapporto annuale sull’ambiente dell’Arpa Sicilia, divulgazione del Progetto Pilota Europeo per Monitorare l’inquinamento dell’aria con l’aiuto dei cittadini) e presentazione di libri. Tra i nomi che interverranno nella sezione Ambiente, Giuseppe Barbera (scrittore agronomo Università di Palermo), Alessandra Viola, scrittrice e regista, Nazario Palmieri, comandante dei carabinieri forestali, Marco Merola, divulgatore scientifico, Antonio Brunori, agronomo e divulgatore scientifico.
L’evento si terrà in presenza in piena sicurezza, nel rispetto delle normative anti Covid-19. Si avvale del patrocinio di: Ministero della Cultura (MiC), del Ministero dell’Ambiente, della Regione Sicilia, del Comune di San Vito Lo Capo, del Centro Sperimentale di Cinematografia e della Riserva Naturale dello Zingaro. Ed il sostegno del MiC, della Regione Sicilia e del Comune di San Vito Lo Capo.
Dall’altra parte dell’Isola, sarà la regista Susanna Nicchiarelli a presiedere la Giuria della 67esima edizione del Taormina Film Fest che dal 27 giugno al 3 luglio ospiterà un concorso internazionale composto da sei film, una selezione ufficiale riservata a opere prime e seconde che si alterneranno alle premiere sul grande schermo del Teatro Antico. E in programma anche agli incontri con gli autori, le personalità del cinema e della cultura e, naturalmente, le celebrities nella settimana in cui Taormina si trasforma in una sala cinematografica open air.
“Una scelta, quella di affidare la giuria a Susanna Nicchiarelli, significativa che riflette lo spirito di un Festival sensibile alla valorizzazione del cinema al femminile e che onora il talento di un’artista che ha ribaltato i cliché di genere rivelando, sin dagli esordi con Nanni Moretti, una visione internazionale e una vocazione a esplorare l’universo femminile”, sottolineano i direttori artistici Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia.
Ultimo ma non ultimo, a metà luglio il cinema “invaderà” la piccola Ortigia. La XIII edizione dell’Ortigia Film Festivalm infatti, si terrà dal 12 al 18 luglio. Tre le sezioni competitive del Festival: il Concorso Lungometraggi opere prime e seconde italiane, il Concorso Documentari e il Concorso Internazionale Cortometraggi. Due le sezioni non competitive: Cinema Women e il cinema in connubio con un’altra arte che sarà annunciata a breve insieme al programma completo.
Il coprifuoco si allenta e le sale finalmente riaprono: ecco i film da vedere in attesa dei Festival dal vivo
Il coprifuoco pian piano si allenta e le sale riaperte possono finalmente tornare alle proiezioni serali. E sono pronte ad accogliere un significativo gruppo di nuovi film, con in testa l’inglese “The father” e il danese “Un altro giro”, premiati ai recenti Oscar. Poi un convincente quartetto italiano (“Il cattivo poeta”, “Il buco in testa”, “Morrison” e “Istmo”), un trio di interessanti film di genere (il sentimentale “Io rimango qui”, la commedia “Regine del campo” e l’horror “Il sacro male”) e infine i due incisivi documentari “Alida” e “Coming out”.
“The father – Nulla è come sembra” ha conquistato l’Oscar per il miglior attore, grazie al sempre straordinario Anthony Hopkins, e quello per la migliore sceneggiatura non originale con Florian Zeller. Alla bella età di 83 anni Hopkins interpreta un anziano malato di Alzheimer che ormai stenta a riconoscere la figlia (la bravissima Olivia Colman) e segue i propri meandri mentali, che via via si affievoliscono, facendo riflettere sul destino della vecchiaia con una impareggiabile prova interpretativa.
“Un altro giro”, vincitore dell’Oscar come miglior film straniero, è diretto dal danese Thomas Vinterberg, regista molto stimato per il suo stile crudo e realista. Qui affronta il problema dell’alcolismo con una storia paradossale. Mads Mikkelsen interpreta un insegnante demotivato che, assieme ad altri colleghi, decide di tentare una rischiosa sperimentazione. Infatti è convinto che l’alcol aiuti a vivere meglio. Ma tra un lieve stato d’ebbrezza e una pesante ubriacatura il confine è molto labile.
Sergio Castellitto veste i panni dell’intellettuale forse più discusso del nostro primo Novecento: Gabriele D’Annunzio. “Il cattivo poeta”, diretto da Gianluca Iodice, propone D’Annunzio nel 1936, due anni prima della sua morte. Lo scrittore, ormai ultra settantenne, è al massimo della propria fama. È il Vate nazionale, esaltato dal fascismo. Ma è pervaso dall’inquietudine: non è infatti convinto della bontà dell’imminente alleanza tra Mussolini e Hitler. Per questo i vertici fascisti decidono di farlo “controllare” da un importante gerarca. Il confronto tra i due diventa l’occasione anche di un bilancio sulla nostra storia patria.
Un altro capitolo scottante di storia italiana, più recente, è affrontato dal regista Antonio Capuano nel suo “Il buco in testa”. Liberamente tratto da vicende reali, il film racconta di una donna dei giorni nostri (Teresa Saponangelo) la cui esistenza è stata segnata fin da bambina, quando durante gli “anni di piombo” suo padre poliziotto fu ucciso da un terrorista. Adesso la donna è venuta a sapere che l’assassino, scontata la pena, è uscito dal carcere. E decide di andarlo a incontrare.
Il cantautore Federico Zampaglione torna alla regia con “Morrison”, ambientato proprio nel mondo della musica, da lui perfettamente conosciuto. In un locale che si chiama appunto Morrison si incrociano le vite di due musicisti dagli stili diversi ma soprattutto appartenenti a due generazioni distanti. C’è il giovane (Lorenzo Zurzolo) emergente ancora inespresso e il maturo (Giovanni Calcagno) che un tempo era stato famoso ma ormai non trova più ispirazione. Il loro un incontro non facile ma, nonostante le incomprensioni e i contrasti, potrebbe giovare a entrambi.
Di stringente attualità, in tempi di confinamenti forzati, è “Istmo” diretto da Carlo Fenizi. Si segue l’esistenza apparentemente monotona del protagonista (interpretato da Michele Venitucci), convinto di aver trovato il proprio equilibrio tra le pareti domestiche. Lavora da casa sottotitolando film come traduttore dallo spagnolo all’italiano. E trascorre il tempo libero trasformandosi in influencer sui social. Non vuole avere contatti col mondo esterno, però prima o poi dovrà fare i conti con la vita reale.
Gli appassionati dell’horror vengono soddisfatti dal regista Evan Spiliotopoulos con “Il sacro male”. All’inizio sembra che si tratti di un’inchiesta. Infatti un giornalista (Jeffrey Dean Morgan) va nella provincia del New England per approfondire la notizia che una ragazza sordomuta (Cricket Brown) avrebbe riacquistato udito e parola dopo l’apparizione della Madonna. Man mano però, anziché assistere a miracolosi eventi positivi, si infittiscono le situazioni terribili. E si percepisce un’inquietante presenza malefica.
A Catania il cinema incontra il sociale: nasce il “Sicily integration village”
Con oltre 25 ettari di terreno e ben 3.500 metri quadrati di fabbricati, un’antica azienda agricola, alla zona industriale catanese ed a pochi chilometri dall’aeroporto sarà la ‘casa’ del nuovo progetto di Alfredo Lo Piero, regista impegnato nel sociale. ‘Sicily integration village’ (Siv), questa la denominazione del nuovo progetto, diventerà a ottobre anche la sede di tanti prestigiosi eventi, come il nuovo Mff, Festival internazionale del cinema del Mediterraneo, il Sens Exchange Project, del produttore Mirko Miceli, progetto di produzione audio visiva con fini sociali d integrazione tra normodotati, non vedenti e non udenti. Un villaggio dell’arte e dell’integrazione in Sicilia per la gestione di servizi socio- educativi e le attività finalizzate all’inserimento nel mercato del lavoro di persone con esigenze socio culturali differenti. Una sinergia tra l’ideatore Alfredo Lo Piero e il proprietario del fondo agricolo, l’imprenditore Vincenzo Mannino, per rispondere a bisogni delle collettività meno agiate.
“Sarà Cine Ct per l’esattezza – ha detto Lo Piero – spazi da destinare al mondo delle arti in genere, dove poter ospitare produzioni nazionali ed estere, luoghi per allestimenti e laboratori per il cinema, eventi, concerti, mostre, laboratori. Attraverso il recupero di antichi mestieri, attività agricola, artigianato, arte, pittura, scultura, musica, cinema, teatro, faremo da volano a quello che diventerà presto uno dei più grandi poli attrattivi artistico culturali del territorio. Avvalendoci inoltre, della collaborazione di importanti enti ed associazioni per la tutela dei diritti umani, sarà integrata la presenza e l’impegno lavorativo di figure senza distinzione socio economiche”.