Lavoro

Dai saldatori agli edili, caccia agli introvabili

PALERMO – Quasi 32 mila i posti di lavoro disponibili su territorio siciliano nel mese di giugno, di cui il 22% a tempo indeterminato o di apprendistato, eppure moltissime di queste opportunità andranno perse. Una bestemmia se pensiamo alla Sicilia, terra di disoccupazione soprattutto giovanile.
Quasi 80 mila le assunzioni previste nel trimestre giugno-agosto, stagione di grande attività principalmente per il settore turistico e quelli ad esso collegati. Numeri in aumento, rispetto al 2022, proprio a testimoniare la crescita di una economia che si è ritrovata impantanata per anni e che tenta in ogni modo di venir fuori dal fango. Tuttavia, trovare dei lavoratori specie con una preparazione, in una regione che soffre altissima la disoccupazione in tutte le fasce della popolazione, non sembra essere così semplice, anzi.

Difficile trovare le figure necessarie

Il Sistema Excelsior, gestito da Unioncamere e Anpal, che ogni mese raccoglie i dati relativi al mercato del lavoro nelle sue diverse articolazioni, racconta di una regione in cui il 42% delle figure necessarie è di difficile reperimento: nel 27,3% dei casi per mancanza di candidati, nell’11,5% per preparazione inadeguata di questi. Alcune categorie, poi, raggiungono picchi molto più alti: gli specialisti nelle scienze della vita non si trovano nel 73% dei casi; quasi allo stesso modo, nel 70% dei casi, non si trovano fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica. Anche gli operatori della cura estetica si trovano con una certa difficoltà, nel 62,8% dei casi. Stessi problemi per gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (60,4%), i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (62,6%), e i tecnici in campo ingegneristico (61%). Anche il personale non qualificato nei servizi di pulizia, per il quale sono disponibili 3.340 posizioni, non si trova nel 41,5% dei casi.

Il 79% dei posti di lavoro nel settore dei servizi

Le difficoltà di reperimento sono legate anche alla richiesta di esperienza da parte delle imprese, che ne tengono importante conto nel 66% dei casi, tagliando così ogni possibilità a coloro che sono alla ricerca di una prima opportunità lavorativa. I posti disponibili si concentrano per il 79% nel settore dei servizi e per l’81% nelle imprese con meno di 50 dipendenti, a dimostrare come la maglia economica isolana sia principalmente legata alle piccole e medie imprese, che continuano a lavorare con passione e impegno, tentando in ogni modo di contrastare la crisi imperante.

Sul totale di 32 mila entrate, il 12% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, una quota inferiore alla media nazionale (15%), mentre il 48,9% saranno impiegati, professionisti commerciali e servizi; ancora, il 23,2% saranno operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, mentre solo il 15,9% delle entrate riguarderà professioni non qualificate. Per classi di età, ben il 31% delle offerte di lavoro è indirizzato a giovani con meno di 30 anni di età, mentre il resto reputa l’elemento anagrafico non rilevante. Per titolo di istruzione, è richiesto il livello universitario nel 9,4% dei casi, mentre basta il diploma di scuola superiore nel 31,5% dei casi, la qualifica o diploma professionale nel 22,1% dei casi, e solo nel 36,6% delle proposte basterà la scuola dell’obbligo. È prevista l’assunzione di personale immigrato per il 17% del totale.

L’indagine Excelsior lavora su base mensile: i dati relativi a giugno sono elaborati sulla base di informazioni acquisite nel periodo tra il 17 aprile e il 4 maggio scorsi, attraverso le interviste realizzate presso un campione rappresentativo delle imprese con dipendenti al 2021 dei diversi settori industriali e dei servizi.