Economia

Dal Carnevale agli aumenti di stipendio, con l’impugnativa “saltano” tanti contributi: ecco quali

Una pioggia di finanziamenti pagati con fondi statali non ancora assegnati, o con fondi della passata programmazione, che non possono più essere utilizzati.

L’impugnativa dello Stato alla legge Finanziaria regionale stoppa – per ora – diversi interventi previsti dal Bilancio approvato dal Governo regionale lo scorso febbraio che ricordano tanto la vecchia, tristemente famosa, Tabella H: quell’elenco di finanziamenti “a pioggia”, appunto, che negli anni dei governi di Totò Cuffaro, ma anche dei successori Lombardo e Crocetta (fino a una parte della legislatura), era allegato ad ogni Finanziaria annuale. E che ha sempre avuto la nomea di essere un elenco di prebende che mettesse d’accordo maggioranza e opposizione per l’approvazione della legge di stabilità.

Le norme bocciate

Il governo di Renato Schifani però, questa volta, ha fatto male i conti: i soldi dello Stato, così, non possono essere usati, e allora ecco le norme che saltano.

Andando in ordine di articoli, il no di Roma è arrivato prima di tutto sul fondo per gli investimenti nei comuni e sulle spese per il funzionamento delle Province, ma una parte consistente, in termini sociali ed economici, riguarda le spese previste per assunzioni e aumenti orari e salariali di diverse categorie di precari: circa 10 milioni di euro previsti per consentire l’integrazione oraria e il raggiungimento delle 36 ore settimanali degli Asu del dipartimento dei Beni culturali, 4 milioni per l’incremento dell’assegno di sostegno al reddito al bacino “PIP Emergenza Palermo”, 1 milione di euro per l’adeguamento ISTAT dell’indennità prevista per i lavoratori utilizzati nei cantieri di servizio, le spese per il personale alle dipendenze dell’Azienda regionale foreste demaniali e del Comando del Corpo forestale, i contributi alle imprese per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e per la trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato nel corso dell’anno 2023.

Feste, sagre e teatri

Ma non solo. Una serie di finanziamenti a pioggia (sempre pagati con fondi del Fondo di sviluppo e coesione, e che il ministero ha bloccato) erano previsti dalla Finanziaria regionale per diversi interventi nei comuni di mezza Sicilia, associazioni, feste, manifestazioni.

C’era il contributo per i comuni nei quali sono presenti siti Unesco, quello per la manutenzione straordinaria della basilica di San Francesco d’Assisi a Palermo, un contributo generico “per la riqualificazione dei centri storici”, per la riqualificazione urbana nei comuni del comprensorio del Mela, ma anche interventi nei comuni per la ristrutturazione e manutenzione dei “Teatri di pietra” e per il teatro comunale di Ribera.

Bocciata anche la ristrutturazione delle caserme dei Carabinieri che si trovano nei comuni montani, la ristrutturazione di un ostello della gioventù a Piedimonte Etneo e i contributi per la creazione di impianti di gas metano. Ogni contributo derivava da un emendamento presentato da singoli deputati di maggioranza e opposizione, “sponsor”, per così dire, delle necessità dei loro territori.

E così, ad esempio, il Movimento 5 Stelle era riuscito a fare inserire in finanziaria 300 mila per la riqualificazione dell’area confiscata Edilpomice di Palermo, anche questo impugnato.

Poi, una serie di finanziamenti per la costruzione o la riqualificazione di campi sportivi:

1 milione e 400 mila euro erano stati previsti per il campo sportivo di Mussomeli, 500 mila euro per il palazzetto dello sport a Paternò, altri 500 mila euro per il centro sportivo di Campofelice di Roccella e per un parcheggio.

La costruzione di un parcheggio era prevista anche a Gravina di Catania, anche questa bocciata dallo Stato, e un altro palazzetto dello Sport a Caltagirone. Il Pd, invece, aveva sponsorizzato lo stanziamento di 600mila euro per la manutenzione straordinaria del mercato ortofrutticolo di Vittoria, anche questo impugnato dal Governo nazionale.

Niente soldi per il Carnevale

Ultimo ma non ultimo, lo Stato ha stoppato anche il finanziamento alle manifestazioni del carnevale di Acireale e Sciacca.

Che ne sarà adesso di questi interventi? In previsione di una bocciatura di Roma alla legge di Bilancio, l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, giorni fa aveva tranquillizzato tutti: “Queste spese saranno eventualmente riprogrammate e salvate con una riproposizione da parte del governo regionale non appena le risorse del Fondo per lo sviluppo e coesione saranno disponibili”.