CATANIA – Sono partiti lo scorso lunedì i lavori per realizzare il Brt5, la nuova linea veloce preferenziale, delimitata da cordoli di protezione, per collegare rapidamente il centro cittadino con l’Ospedale Cannizzaro, abbracciando la direttrice nord-est del capoluogo etneo attraverso un percorso di 16 km.
Il progetto, approvato dalla Giunta comunale nel maggio 2021 e finanziato con i fondi europei Pon Metro, vede come Soggetto attuatore dell’intervento l’Azienda Metropolitana Trasporti e Sosta Catania spa, che rende noto il calendario dei lavori in città, sottolineando come sia stato scelto logisticamente proprio il mese di agosto per limitare al massimo i disagi alla cittadinanza, sfruttando il periodo più tranquillo grazie alla sospensione delle attività scolastiche.
Dopo l’intervento in viale Libertà, oggi toccherà alla via Scammacca, dove i lavori dovrebbero finire entro domani. Seguiranno: via D’Annunzio, inizio lavori l’11 agosto; conclusone lavori, l’11 agosto; via Vagliasindi, inizio lavori il 16 agosto; conclusione lavori, il 16 agosto; via Bramante, inizio lavori il 17 agosto; conclusione lavori, il 17 agosto; viale Vittorio Veneto, inizio lavori il 18 agosto; conclusione lavori, il 18 agosto; via Umberto, inizio lavori il 19 agosto; conclusione lavori, il 26 agosto.
“Come si può dedurre dal calendario – si legge in una nota dell’Azienda -, la maggior parte degli interventi avrà la durata di una sola giornata, mentre è stato chiesto il supporto della Polizia Locale per poter agevolare al massimo l’attività lavorativa degli operai”.
Per molti però la vera svolta per la mobilità etnea arriverà con la realizzazione del Brt2, quello che collegherà il cosiddetto asse dei Viali ovvero il viale Mario Rapisardi con piazza Europa. Una infrastruttura utilissima a decongestionare due delle zone più popolose e caotiche della città a livello viario.
“Dopo la realizzazione del Brt5 procederemo immediatamente con il Brt2 – aveva dichiarato al Quotidiano di Sicilia lo scorso dicembre l’amministratore unico di Amts, Giacomo Bellavia -. Abbiamo dato incarico all’Università di Catania, per avere un supporto scientifico al progetto”.