Economia

Danno biologico, chi può ottenere l’indennità e come fare

Il danno biologico è definito dall’art. 13 del D.Lgs. 38/20 000 come “lesione dell’integrità psicofisica suscettibile di valutazione medico-legale della persona”.

Oltre al decreto legislativo appena citato vi è tanta normativa e documenti di prassi che disciplinano questa forma di danno (per tutti circolare INAIL n. 57/2000, D. M. 12 luglio 2000, artt. 28 e 39 del D. Lgs. 209/2005, art. 32, commi 3-ter e 3-quater legge n. 27/2012 circolare INAIL n. 27/2019, Decreto Ministero del lavoro 23 aprile 1019, n. 45).

Soggetti che possono ottenere l’indennità

Hanno diritto a ricevere l’indennità in argomento coloro che subiscono un danno biologico per causa lavorativa dell’infortunio o della malattia; grado di menomazione dell’integrità psicofisica compreso tra il 6% ed il 100%.

Misura dell’indennità

L’indennizzo in discorso viene erogato sotto forma di capitale (in un’unica soluzione) per gradi di invalidità pari o superiori al 6% ed inferiori al 16%, ed in rendita (quota parte) a partire dal 16%.

E’ autonomo e prioritario rispetto al danno patrimoniale, è unitario ed inscindibile nelle sue componenti, è uguale per tutti e perciò areddituale.

Tale prestazione indennizza sempre il danno biologico fino al 100%, salvo che per le menomazioni di grado inferiore al 6%, ritenute, per la loro lieve entità, non rilevanti in un sistema di tutela sociale e considerate, quindi, in franchigia.

La stessa indennità non è soggetta a tassazione Irpef, ma l’anno successivo viene, comunque, rilasciata una Certificazione Unica per redditi esenti.

La misura di tale indennità spettante secondo i vari gradi d’invalidità è fissata dalle tabelle allegate alle citate circolari INAIL

Per l’applicazione di tale tabella si fa riferimento all’età dell’assicurato al momento della guarigione clinica. Non si applica il disposto dell’articolo 91 del testo unico.

Salvatore Freni