“La destra ha cultura. So di fare un’affermazione molto forte, ma ritengo che il fondatore del pensiero di destra nel nostro paese sia Dante Alighieri“, ha dichiarato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano alla kermesse milanese di FdI, ‘Lombardia al voto. Pronti, candidati al via’. Parole che non sono rimaste inascoltate generando polemiche da parte di diversi schieramenti politici.
“Ma si può?!”. Così Carlo Calenda, segretario di Azione, commenta su Twitter la dichiarazione del ministro della Cultura Sangiuliano su “Dante fondatore del pensiero della destra italiana”.
“Non ci spieghiamo come il ministro Sangiuliano abbia potuto considerare il sommo Poeta come ‘il fondatore del pensiero di destra in Italia’. Basterebbe il fatto che Dante stava con i guelfi bianchi e chi lo ha esiliato sono i neri: ogni altra considerazione è superflua. Per questo il ministro della Cultura fa riferimenti culturali sbagliati, perché dovrebbe sapere che Dante nel 1302 fu costretto all’esilio proprio perché militava nei guelfi Bianchi e voleva uno stato laico, attaccava duramente il trasformismo della politica e auspicó la funzione regolatrice del diritto e la socialità dell’uomo, temi che non sono propri della destra di Giorgia Meloni. Quindi consigliamo al ministro di lasciare perdere Dante, perché i riferimenti culturali della destra oggi sono Trump e Bolsonaro”, dichiara in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.
“Un ministro della cultura che colloca una figura come quella di Dante Alighieri a destra si qualifica da solo. La sua più che una provocazione è una colossale sciocchezza, davanti alla quale lo stesso Dante avrebbe suggerito ‘non ragioniam di lui, ma guarda e passa’”. Così la capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura alla Camera Anna Laura Orrico.
“E io che credevo che Dante fosse solo il Sommo Poeta, come mi avevano insegnato i salesiani! Parafrasando un vecchio jingle possiamo dire: ‘Meno male che Sangiuliano c’è …’. Aspetto altre scoperte dal ministro. Per esempio sugli orientamenti politici di Petrarca o di Pietro Aretino o del Vasari”., dice Osvaldo Napoli della segreteria nazionale di Azione.