Nella mattinata di oggi i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip Samuele Corso del Tribunale del capoluogo, nei confronti del deputato regionale Dario Safina, già assessore ai lavori pubblici del Comune di Trapani, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari, del Direttore Generale e del Direttore Amministrativo della società “Trapani Servizi” spa (esercente l’attività di raccolta e trattamento dei rifiuti nel capoluogo), entrambi destinatari del divieto di dimora nei Comuni di Trapani ed Erice, dell’Energy Manager per la Sicilia di una società operante nel settore dell’illuminazione pubblica, destinatario del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, per la durata di un anno.
I destinatari della misura sono indagati, a vario titolo, dei reati di turbativa d’asta, corruzione e rivelazione di notizie d’ufficio.
Nei confronti di Carlo Maria Baldassare Guarnotta, amministratore unico pro tempore della “Trapani Servizi spa” e Giuseppe Ullo direttore amministrativo della “Trapani Servizi spa”, è stata applicata la misura cautelare del divieto di dimora nei comuni di Trapani ed Erice; mentre nei confronti di Rosario Bellofiore, non è stata avanzata alcuna richiesta cautelare.
Nei confronti, invece, del deputato Dario Safina è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari e di Christian Valerio la misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese e, per l’effetto, interdice al predetto temporaneamente, per la durata di un anno, tutte le attività inerenti alle attività o agli uffici indicati. Oltre agli indagati citati, risulta essere sotto indagine la società “City Green Light Srl”.
Dalla lettura degli atti d’indagine, emerge la sussistenza di numerosi, univoci, concordati e rilevanti indizi di sussistenza dei reati descritti nei capi A) e B) e di colpevolezza in ordine ad essi delle persone sottoposte a indagine cui tali delitti risultano ascritti nelle imputazioni provvisoriamente contestate.
L’attività investigativa ha avuto inizio nel settembre 2020, dopo l’incendio all’impianto di raccolta, trattamento e trasporto rifiuti di proprietà della “Trapani Servizi spa“, situato in contrada Belvedere del Comune di Trapani. A seguito della prima fase istruttoria, sostanzialmente finalizzata a meglio definire e circoscrivere l’evento incendiario anche per la possibile natura dolosa dell’evento per le ragioni emersi nei decreti di intercettazione, gli investigatori procedevano ad allestire una fitta rete di monitoraggio delle comunicazioni, tra gli altri, di Carlo Maria Baldassare Guarnotta, Amministratore unico pro tempore della “Trapani Servizi spa” e di altri soggetti a vario titolo impiegati nel sito impiantistico di contrada Belvedere.
Nell’ambito dell’attività d’indagine, al di là degli scopi primari, è emersa la disponibilità politica dell’Amministrazione comunale ad ampliare la compagine societaria ivi compresa la governance, evidenziando inoltre la scelta di guardare alla “Trapani Servizi spa” come a una sorta di global service, anche per la gestione in house di numerose attività, oltre a quelle già rientranti tra le attività prevalenti esercitate ossia la manutenzione nel servizio idrico integrato, la gestione del verde pubblico e del randagismo.
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A tal riguardo è risultata centrale la nomina del Direttore Generale quale organo dipendente con l’obbligo, contrattualmente formalizzato, di guidare la società dando esecuzione alle decisioni dell’organo amministrativo, incarico che doveva essere conferito previa pubblicazione di iter concorsuale a evidenza pubblica e previo controllo dell’ufficio comunale preposto.
Nel corso di una conversazione telefonica intercettata dagli investigatori, a domanda di Bellofiore, interessato a conoscere quando sarebbe stato pubblicato l’avviso di selezione del Direttore Generale, Guarnotta avrebbe puntualizzato che “l’assessore Safina si era impegnato affinché in occasione della successiva Assemblea dei Soci, il sindaco ne autorizzasse la pubblicazione. Subito dopo, Guarnotta sarebbe stato sentito dialogare con due collaboratori tecnici, non meglio identificati, con i quali discuteva in ordine ad alcuni lavori da eseguirsi nella “Trapani Servizi spa”, nello specifico dell’ampliamento di una delle vasche.
L’ex Amministratore unico, attuale indagato, avrebbe sottolineato che egli, pur amministrando la società si trovava, di fatto, in regime di proroga, in attesa della nomina, e relativo insediamento nel nuovo organo di amministrazione. Ha precisato, però, che una volta divenuto Direttore Generale, i lavori citati sarebbero stati compiuti con una certa facilità burocratica, confidando al suo interlocutore che il sindaco aveva autorizzato la predisposizione del bando, il testo era già pronto e lui sarebbe rientrato in azienda come direttore, sebbene vi fosse qualche incertezza, trattandosi, pur sempre, di una procedura pubblica: “Questo bando dovrebbe essere poi approvato in assemblea di nomina del C.d.A. ove il Sindaco dispone a me e al C.d.A. di pubblicarlo, diciamo dovrei rientrare, è un bando sempre, perciò, quindi dovrei… rientrare come Direttore Generale, però se ne parla sempre se tutto va bene… sì, giugno, luglio, insomma, lì perché ci sono sempre”.
Subito dopo, aggiungeva che altra “cosa” che gli stavano preparando era il concorso da Dirigente tecnico al Comune di Trapani: “Altra cosa che mi stanno facendo ehm… però io non vorrei assolutamente… ho partecipato ehm… è quella di dirigente al Comune al settimo settore, capito?”.
L’indagato avrebbe anche chiarito che il bando in questione era in fase avanzata, in quanto si stavano esaminando i curricula, al fine di selezionare via via i candidati ritenuti idonei, fino a giungere, seguendo la procedura di gara, a comporre una rosa di 5 candidati da sottoporre al vaglio del Sindaco, dalla quale il primo cittadino avrebbe scelto il nuovo Dirigente tecnico. Guarnotta avrebbe puntualizzato che, seppure vi fossero forti spinte a fargli assumere l’incarico di Dirigente Tecnico al Comune di Trapani, preferiva rimanere in servizio alla partecipata in qualità di Dirigente Generale. Sempre lui avrebbe fatto presente il suo timore che, rifiutando la proposta di incarico di Dirigente Tecnico al Comune avrebbe compromesso definitivamente la possibilità di vincere il bando di gara di Direttore Generale alla “Trapani Servizi spa” ragion per cui, “accarezzava” l’idea di accettare l’incarico di Direttore Tecnico, pur di divenire Direttore Generale, nomina che si concreterà poi nei mesi successivi.
In realtà, Guarnotta non aveva tenuto conto che, sulla base della “legge Maida”, è contemplata la possibilità per gli amministratori uscenti da società pubbliche o partecipate, di rivestire l’incarico di direttore, purché ciò avvenisse senza percepire compenso o emolumento, possibilità da lui non gradita. A tal proposito, Bellofiore avrebbe suggerito: “L’unica è quella di nominarti collaboratore, ma ti deve nominare il nuovo… il nuovo consiglio di amministrazione… Io ti prendo come collaboratore perché ho bisogno di un collaboratore, poi dopo ti impongo di fare il direttore tecnico gratis…”. Come a dire, “letta la legge, trovato l’inganno” e dal quel momento si cominciò a tessera la trama inconsapevoli che le orecchie degli investigatori erano in ascolto e ben tese.