Sanità

Dati Covid falsi in Sicilia, La Rocca, “Cts non coinvolto”

Oggi all’Ars l’audizione di Mario La Rocca, dirigente generale del dipartimento regionale per la pianificazione strategica e dirigente generale ad interim del dipartimento regionale delle attività sanitarie e dell’osservatorio epidemiologico.

“Solo stamattina ho appreso che l’Asp ha chiesto ai Comuni di comunicare i dati dei morti, cercherò di comprenderne la motivazione parlando con i manager. Anche perché mi risulta che come Usca a Palermo il tracciamento è 94%”. Così il dirigente generale della Sanità, Mario La Rocca, rispondendo in commissione Antimafia al presidente Claudio Fava. Due giorni fa i Comuni hanno ricevuto dalle Asp l’invito a comunicare i dati sui morti, in particolare quelli deceduti in casa, sollevando forti perplessità da parte dei sindaci.

Il Cts? Nessun accesso ai dati

“Il Comitato tecnico-scientifico regionale non ha accesso ai dati, è un organo esterno. Viene convocato quando l’assessore ritiene necessario un suo parere. Se non lo ritiene, non lo convoca. In nessun modo il Cts è coinvolto nella fase di raccolta dati e di trasmissione. Se chiediamo un parere al Cts su una fattispecie gli forniamo quello che ritiene”, ha spiegato al presidente Claudio Fava che gli ha chiesto se sia vero, come da alcuni informazioni raccolte, che il Cts non ha mai avuto contezza dei dati sul Covid e che non viene riunito da gennaio.

Vaccini, La Rocca: “Mancano dosi”

“Quando il governo Musumeci ha firmato l’ordinanza per la ‘zona rossa’ a Palermo, e successivamente anche nella provincia, il dato era di 209 contagi su 100 mila abitanti – ha continuato La Rocca -. Abbiamo inoltre compreso che vi era una maggiore diffusione delle varianti e una particolare pressione sugli ospedali, oltre ad alcuni contagiati che erano già stati vaccinati. Per questo è stata presa questa decisione. Adesso i casi sono 275 ogni 100 mila abitanti. Non mancano idee o posti dove effettuare i vaccini, mancano i vaccini. Ieri abbiamo finito Pfizer e abbiamo una notevole quantità di AstraZeneca che la gente rifiuta al 70-80%.

Abbiamo aperto agli over 60 – ha aggiunto – sperando di intercettare tutta quella parte di popolazione che chiede di vaccinarsi. Siamo indietro sugli over 80 perché diverse persone, per problemi tecnologici o altro, non si sono vaccinati. Spero che col supporto dei medici di famiglia di riuscire a velocizzare tutto. Per quanto riguarda la cura col plasma mi sento di dire che è stata abbandonata quasi in tutta Italia, mentre con le monoclonali stiamo partendo e ci vuole personale esperto”.