Concita De Gregorio, giornalista, editorialista a La Repubblica l’ha combinata grossa in un suo editoriale con cui punisce il comportamento di un gruppo di ragazzi – a quanto pare tedeschi – che a Varese hanno distrutto una statua risalente all’800.
Dopo che alcuni, tra cui Gianluca Nicoletti, speaker di Radio 24, le hanno fatto notare la gaffe e la mancanza di rispetto, lei è corsa ai ripari con un altro editoriale o, meglio, ci ha provato.
L’errore per cui la De Gregorio è stata corretta si trova in questo breve periodo: “cretini integrali, decerebrati assoluti che in un tempo non così remoto sarebbero stati alle differenziali, seguiti da un insegnante di sostegno che diceva loro, ‘vieni tesoro, sillabiamo insieme pulisciti però prima la bocca’”. Una breve parte che compone il suo primo editoriale, concernente questa vicenda, pubblicato su La Repubblica.
Successivamente, dopo che le hanno fatto notare l’errore, in un ulteriore articolo ha presentato le sue scuse, ma ha puntato il dito contro il “politicamente corretto”. Dunque, pare che le accuse che le sono state rivolte a sua volta non le siano andate a genio.
A rispondere in maniera definitiva è il deputato palermitano di Italia Viva Davide Faraone, il quale su Facebook ha pubblicato una nota in risposta all’ultimo editoriale di Concita De Gregorio: “A Concita De Gregorio mi piacerebbe offrire soltanto un consiglio: provi a pulire la bocca ad un disabile che sbava e vedrà che non le farà poi così tanto schifo. Le servirà semmai a rispettarlo, a conoscerlo, ad abituarsi alla sua presenza nella società, a mostrare la stessa attenzione che mostra giustamente per la statua ottocentesca distrutta da un influencer senza coscienza”.
“Provi a sillabare con lui così come fanno tanti volontari nel nostro Paese, tanti valorosissimi insegnanti di sostegno, assistenti alla comunicazione, provi a passare un po’ di tempo con loro, così come dedica del tempo ad ammirare un quadro, una statua, un monumento e vedrà che le verrà naturale rispettarli, indignarsi se qualcuno osasse offenderli così come si indigna opportunamente a difesa di un’opera d’arte”.
“Capirà che così come i manicomi, anche le scuole differenziali nel nostro Paese, per fortuna, ce le siamo lasciate alle spalle, proprio per costruire percorsi di inclusione, di scambio tra i ragazzi, che vivono naturalmente la convivenza e mai si sognerebbero di insultare qualcuno paragonandolo al proprio compagno di classe – continua -. Le suggerirei anche di frequentare un po’ di mamme e papà di persone con disabilità, la aiuterà a comprendere che ‘il deficit cognitivo’ può portarti a non comprendere un’offesa, ‘il decerebrato assoluto’ può non percepire la violenza fisica o verbale, ma ci sarà chi incasserà per conto loro, chi si sarà sentito umiliato leggendo il suo pezzo”, così ha concluso Faraone nel post pubblicato ieri mattina.