Brevi

Dazi, parte da Menfi una raccolta di firme contro le imposte Usa

Parte dalla piccola Menfi, zona in provincia di Agrigento storicamente vocata alla viticoltura (qui sono più di 6000 gli ettari di vigneto regolarmente coltivato) uno dei tentativi di opporsi ai dazi che l’amministrazione Trump intende istituire su diverse importazioni di prodotti negli Stati Uniti.

Tra questi anche il vino proveniente dall’estero, per il quale in America si spendono almeno 4,5 miliardi di dollari l’anno. La produttrice menfitana Marilena Barbera, proprietaria delle omonime cantine, sta coinvolgendo i suoi colleghi di tutta Italia in una raccolta di firme che ha l’obiettivo di sensibilizzare il governo italiano e quello europeo a un negoziato più attivo con gli Usa proprio rispetto alle conseguenze che potrebbero colpire il mondo del vino a seguito dell’imposizione da parte statunitense di dazi sul vino europeo ed italiano.

“Stiamo cercando di avere la giusta attenzione – dice l’imprenditrice – su una questione strategica per l’esistenza stessa del nostro settore”.

I dazi sul vino, secondo il programma della Casa Bianca, inciderebbero per il 100% del loro costo.

“Le ripercussioni per noi – aggiunge Barbera – sarebbero devastanti. Ecco perché ho coinvolto in questa battaglia sia i vignaioli che l’opinione pubblica, cercando di informare quante più persone possibili, con l’unico interesse di aiutare il vino italiano, e quindi le nostre aziende, ed il sistema economico che si basa sul vino”.