Politica

Ddl urbanistica, oggi il voto sull’articolato: test politico e legislativo per l’Ars

Per il Ddl urbanistica il governo Schifani è stato rappresentato ieri all’Ars dall’assessore al Territorio e ambiente Giusi Savarino. L’assessore al ramo, a fronte delle obiezioni dei deputati intervenuti in ordine ai lavori, ha chiarito che il testo che oggi pomeriggio andrà in discussione e votazione dell’articolato è nato prima del suo approdo in giunta.

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L’apertura di Savarino e le opposizioni

Savarino ha inoltre offerto apertura in merito ad eventuali aggiustamenti per i quali il confronto non è quindi precluso. Tra gli aspetti giudicati negativamente dai banchi delle opposizioni ci sono articoli definiti non accettabili. Il testo, stralcio del più ampio disegno di legge contenente anche il cosiddetto “Salva casa”, è stato incardinato all’Ars, con l’avvio della discussione generale, in casuale coincidenza di due parallele circostanze.

Da una parte, nello stesso Palazzo dei Normanni, la IV Commissione avviava i lavori per vagliare il recepimento del “Decreto legge 29 maggio 2024, n.69, convertito in legge 24 luglio 2024, n. 105”, detto “Salva casa” o anche “decreto Salvini”; dall’altra, in altra sede storica palermitana, quella del rettorato in Palazzo Steri, si dava notizia della pubblicazione sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Nature Scientific Reports di uno studio dal titolo “Mapping decadal land cover dynamics in Sicily’s coastal regions” sull’evoluzione dell’uso e della copertura del suolo lungo le coste siciliane, condotto dal gruppo di ricerca di Ingegneria Marittima e Costiera del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Palermo.

“I risultati dello studio hanno rivelato cambiamenti sostanziali nell’uso del suolo tra il 1988 e il 2022, evidenziando il notevole aumento delle aree urbanizzate a scapito delle aree naturali”, ha spiegato il team di ricercatori all’annuncio della pubblicazione dello studio. “I risultati – aggiunge il gruppo di ricerca – sottolineano la necessità di adottare politiche che favoriscano uno sviluppo sostenibile”. Soprattutto, continuano i ricercatori, “lo studio ha inoltre tracciato l’evoluzione spaziale e temporale della copertura del suolo, evidenziando l’espansione urbana nelle città costiere e le sue relazioni con vari indicatori socioeconomici”.

L’intervento di Antonio De Luca

Tornando a Sala d’Ercole ed al Ddl urbanistica, il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca, intervenendo in aula, ha affermato che “le norme che regolamentano il divieto di realizzazione di immobili a 150 metri dalla battigia sono norme che prevedono divieti assoluti di edificazione a difesa del suolo, a tutela del paesaggio e dell’incolumità dei cittadini”. De Luca ha anche aggiunto che “l’approvazione di un simile articolo, oltre a destare dubbi di costituzionalità, costituirebbe un precedente pericolosissimo, che aprirebbe le porte ad altre sanatorie”.

Il dito del capogruppo Cinquestelle era puntato dritto sull’articolo 14 del testo: “Sanare un immobile costruito abusivamente da un mafioso sulla riva del mare, solo perché è stato acquisito dallo Stato, è un’aberrazione giuridica, morale, etica e politica che questo Parlamento non può permettersi; é una porcheria di cui l’Ars non può e non deve macchiarsi”.

Il deputato del Partito Democratico Antonello Cracolici, presidente della Commissione antimafia dell’Ars, noto per evidente lucidità politica, ha posto l’accento sul rischio che le acquisizioni di immobili, che vengono quindi sanabili, può dare vita ad “un mercato delle acquisizioni” e di questo effetto collaterale l’aula deve esserne consapevole.

In sintonia con Cracolici l’intervento di Antonio De Luca che, in tema di antimafia, ha sottolineato che “non ha senso ricordare la memoria di Borsellino, Falcone e degli altri magistrati morti per mano della mafia e poi approvare articoli simili”.

Il capogruppo ha quindi chiamato in causa direttamente la presente Giusi Savarino: “L’assessore al Territorio abbia il coraggio di dire che questa norma deve uscire da questo testo perché è assolutamente inaccettabile”. Assessore che, come anticipato, non ha inteso assumersi la responsabilità del contenuto di questo Ddl accogliendo le obiezioni dell’aula.

Interventi urgenti e clima, l’intervento di Ciminnisi

Più diretto all’attualità, fatta di cronaca che racconta esondazioni e danni per i quali la giunta Schifani ha anche deliberato lo stanziamento immediato di 2,8 milioni di euro per interventi urgenti, la posizione della deputata pentastellata Cristina Ciminnisi. La componente della commissione Ambiente dell’Ars ha affermato che il Ddl urbanistica va nella direzione sbagliata già a partire dall’articolo 1, che sostituisce la parola impedire con contenere, riferendosi al consumo del suolo”.

Ciminnisi richiama la condizione di emergenza idrogeologica della Sicilia esposta ai colpi degli eventi climatici estremi: “In un momento in cui mezza Sicilia è flagellata dal maltempo il Parlamento non può nascondersi dietro una solidarietà ipocrita, ma deve fare una scelta concreta. Non bisogna essere scienziati per capire che la vulnerabilità del nostro territorio è il frutto dell’omessa programmazione di interventi decennali di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, ma anche di politiche scellerate di consumo irresponsabile del suolo, in cui la cementificazione ha impermeabilizzato le nostre città senza criteri che tenessero conto degli elementi naturali di contesto”.

“Oggi – prosegue la deputata del M5S – la crisi climatica fa il resto: dobbiamo attrezzarci, a partire dalla rigenerazione dei nostri centri urbani, dal ripristino dei suoli degradati, da visioni urbanistiche che azzerano il consumo di suolo; tornare indietro rispetto a questo principi oggi è criminale”.

Oggi il primo test dopo la scissione di Sud chiama Nord

Il Ddl urbanistica, se pur al netto del “Salva casa” stralciato, non sembra avere la strada spianata per una facile approvazione in Sala d’Ercole. Per la votazione dell’articolato in programma per oggi pomeriggio ci saranno però da contare voti. Questo è infatti il primo test di maggioranza dopo la scissione all’interno del gruppo parlamentare Sud chiama Nord.

Con il deputato Ismaele La Vardera al gruppo Misto, e il gruppo di Cateno De Luca ridotto a soli tre deputati ed in attesa di soluzione sul numero minimo per restare come gruppo all’Ars, potrebbe emergere il nuovo numero di deputati della maggioranza con tre nuovi parlamentari spostati a destra. Lavori in corso quindi, sia sul piano politico che legislativo. Così, tra un intervento e l’altro, si vedrà anche la compattezza della maggioranza, dove il deputato di Fratelli d’Italia Giorgio Assenza ha lamentato in aula che il “salva casa” della Lega in processo di recepimento dall’Ars “non salva un bel nulla”.

Infine, tra il recepimento della legge 24 luglio 2024 n. 105 e i disegni di legge regionali siciliani in materia, non un deputato muove il dubbio su probabili elementi incostituzionalità già affiancati al testo originale del Ddl, prima e dopo lo stralcio.