La mancata approvazione della legge Ddl Zan ha fatto molto discutere, tanto da fare muovere ieri le folle a manifestare in piazza Verdi a Palermo per la sua approvazione immediata.
Così il popolo palermitano ha voluto manifestare la sua lotta contro l’omotransfobia, a cui è dedicata la giornata di oggi. In molti, facenti parte di alcune associazioni pro LGBT e non, hanno espresso il loro pensiero sulla legge, tra cui il sindaco Leoluca Orlando, che ha dato il via agli interventi a opera di Coordinamento Palermo Pride, Famiglie Arcobaleno, Agedo, Arcigay, Ali d’aquila, Godere al popolo, Non una di meno, la Rete degli studenti medi, Amnesty International, Le giuggiole, Extintion Rebellion, Noi siamo chiesa e l’Università degli studi di Palermo.
Luigi Carollo spiega: “Il Ddl Zan è una legge che riconosce l’aggravante in chi commette un reato sulla base di una discriminazione fondata sulla differenza di sesso, genere e orientamento sessuale […] L’omofobia esiste in Italia, c’è di più, esiste quella violenta. Le notizie che noi abbiamo probabilmente sono un decimo delle reali violenze che vengono perpetrate, per non parlare di tutti quei casi mai denunciati: ecco perché chiediamo che il Ddl venga approvato subito.”.
Il Ddl Zan però, è bene ricordarlo, non tutela soltanto in base alla differenza di sesso, genere e orientamento sessuale, ma anche le persone con disabilità di vario tipo. In poche parole questa legge, qualora venisse approvata, proteggerebbe tutti quei soggetti che vengono esclusi da quella che la società definisce “categoria normotipica”.
Molte persone hanno ricevuto, ricevono e continueranno a ricevere molestie o aggressioni, “colpevoli” di essere state loro stesse. Per un bacio dato alla persona che amavano, per aver messo un eye-liner, un capo di abbigliamento, un ombretto ”di troppo”.Molte persone devono scegliere tra essere loro stesse o sopprimersi per evitare conseguenze. Andare per le strade del mondo avendo paura che qualcuno possa aggredirti o molestarti fisicamente o verbalmente non è vivere liberi. E soprattutto non è vita.
Ci sono stati pensieri di ogni sorta, tutti tesi ad abbracciare un concetto di umanità e fratellanza totale. Chi diceva di volere per i propri figli la libertà di vivere con serenità l’amore, etero o omosessuale che fosse, chi ha colto questa occasione come una conferma della libertà e il rifiuto dell’odio. Prosegue Luigi Carollo: “Il tema non è portare la gente in galera, ma dare finalmente un nome al problema della discriminazione omofobica. In queste settimane il dibattito televisivo e social su Ddl Zan è stato animato quasi esclusivamente da persone eterosessuali e quindi il movimento LGBT oggi si riprende la parola a partire da questa legge, proprio in occasione della giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia che si celebra domani”.
Rossella Azzara