Cronaca

De Raho al Csm, pronto a soluzione su Di Matteo

“Massima disponibilità a trovare una soluzione, e dunque alla migliore composizione della vicenda per il conseguimento dei risultati a cui aspira l’ufficio”.

Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho dopo essere stato ascoltato dal Csm sull’estromissione dal pool Stragi della Dna del pm Nino Di Matteo.

De Raho è stato ascoltato dalla Settima Commissione del Csm, che deve vagliare la congruità del provvedimento da lui adottato dopo un’intervista di Di Matteo a La7 sulla strage di Capaci, con la quale il pm avrebbe incrinato “il rapporto di fiducia” all’interno del pool.

Compito della Settima Commissione, presieduta dalla togata Loredana Miccichè, è verificare se il provvedimento di esclusione di Di Matteo sia stato adottato nel rispetto della normativa, dal punto di vista del merito e della procedura.

Anche se lo ritenesse fuori dalle regole, però, il Csm non avrebbe il potere di annullarlo, ma potrebbe formulare dei rilievi.

Anche Di Matteo è stato ascoltato dalla Commissione, che si esprimerà sul provvedimento alla ripresa dell’attività dopo la pausa estiva.

Il magistrato ha detto di ritenere quel provvedimento “profondamente ingiusto e immotivato” perché lui avrebbe parlato solo di circostanze già note e contenute in sentenze.

In quell’intervista Di Matteo parlò del ritrovamento sul luogo della strage di un biglietto scritto da un agente dei servizi segreti e di un guanto con il Dna di una donna.

E fece riferimento all’ipotesi che alcuni appartenenti a Gladio avrebbero avuto un ruolo nella fase esecutiva della strage.

È stato escluso “senza aver rivelato alcun segreto o notizia riservata”, affermano oltre un centinaio di colleghi in un appello rivolto al Csm perché favorisca una composizione costruttiva della vicenda, permettendo il reinserimento di Di Matteo nel pool stragi.

“Attendo le decisioni e spero arrivino presto”, ha detto il magistrato.