Il testimone che riceve dall’esonerato Josè Mourinho, amatissimo dal popolo giallorosso, è di quelli che pesano tantissimo. M lui, Daniele De Rossi, rispetto a coloro che potevano succedere al tecnico portoghese, ha un grande vantaggio: è figlio di Roma, come Totti o Bruno Conti, e per questo amato a prescindere. Alla conferenza stampa di presentazione, il 40enne ex allenatore della Spal esordisce nella maniera più attesa: “Alla Roma non si può dire di no”. E adesso, colui che un tempo era soprannominato”Capitan futuro”, ha il gravoso compito di scrivere l’avvenire della magica. De Rossi, che prima di appendere gli scarpini al chiodo e tornare in Italia ebbe un’esperienza non proprio indimenticabile al Boca Juniors, sembra avere le idee chiare.
“La risposta dei ragazzi è stata incredibile, bisogna vedere per quanto riusciremo a tenere questa intensità. Sarei felice se a fine stagione saremo tra le prime quattro in classifica: obiettivo non facile, ma possibile. Mi giocherò le mie carte fino alla morte per rimanere qui. Quando cambia l’allenatore i giocatori nei primi allenamenti vanno sempre a tremila all’ora: è sempre così, poi bisogna vedere quanto riusciremo a tenere questa intensità ma la risposta dei ragazzi è stata incredibile. Sarei felice se a fine stagione saremo tra le prime quattro in classifica, un obiettivo non facile ma possibile. Ovviamente se è stato cambiato l’allenatore qualche problema c’è perché è sempre così – dice De Rossi -. Devo partire da zero e capire secondo me cosa non funziona. Sono fortunato perché per motivi di tifo le partite della Roma le ho viste tutte…”.
“Sarebbe stato il momento giusto per rifiutare? La Roma non si rifiuta la Roma: è una situazione particolare, ci sono uomini che rifiutano e uomini che si buttano dentro. Non è una scelta per nostalgia del passato, ma l’unica ragione per cui io avrei detto no era se avessi pensato che la squadra fosse scarsa o mediocre. Per me questa squadra è forte”.
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