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Rave Party diventano reato: cosa rischia chi li organizza e chi partecipa in Sicilia

Per ogni rave party che riempie le cronache, la domanda è sempre la stessa: perché è così complicato impedire questo tipo di raduni (chiamati anche “free party”). E sono veramente illegali? Altra domanda da chieresi è: perché la polizia non interviene, quasi mai, per far sgomberare i luoghi dove si organizzano i rave party?

Ebbene, potremmo iniziare col dire il quadro normativo attuale non prevede norme ad hoc che impediscano a migliaia di persone di ritrovarsi per partecipare a mega eventi musicali non autorizzati come quello di questi giorni a Modena. Anche se il Governo Meloni, è riuscito a introdurre alcune sostanziali novità per reprimere questo genere di feste.

Cosa ha deciso il Governo Meloni sui rave party

I rave party diventano reato: cosa rischia chi li organizza e chi partecipa

Organizzare e partecipare ai rave party diventa un reato specifico, il 434-bis del Codice penale. Punibile con pene fino a sei anni di reclusione. Nel primo Consiglio dei ministri operativo, ecco la stretta del Governo di centrodestra sui raduni illegali, proprio nel giorno dello sgombero dell’evento di Modena, che ha richiamato migliaia di giovani.

Confisca dei mezzi

“Confidiamo nell’effetto deterrenza della sanzione accessoria della confisca obbligatoria dei mezzi che vengono usati per organizzare questi eventi”, ha spiegato in conferenza stampa il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. C’è infatti ora il rischio di vedersi sottrarre camion, furgoni e costosi sound system”.

La pena

Chiunque organizza o promuove l’ “invasione” – commessa da più di 50 persone – è punito con la reclusione da tre a sei anni e con la multa da 1.000 a 10.000 euro. La pena fino a sei anni consente di disporre le intercettazioni per prevenire i rave, che vengono quasi sempre organizzati con un passaparola in chat e social “coperti”. Per il solo fatto di partecipare alla “invasione” la pena è diminuita. È sempre ordinata la confisca “delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione”.

Perché è cosi difficile impedire i rave in Italia?

I rave party vengono organizzati sfruttando canali social, decisamente difficili da  intercettare, con accordi sempre più spesso presi sul dark web o su chat criptate e non pubblicizzati, come accadeva fino a qualche tempo fa, via Facebook o altri social “aperti”. Probabilmente, con l’inasprimento delle pene per chi partecipa e organizza i rave, il fenomeno potrebbe iniziare a sgonfiarsi.

Il rave di Modena, cosa è successo

Witchtek 2K22, questo il nome del rave party organizzato clandestinamente occupando in maniera abusiva un capannone abbandonato a Modena: un nome, e una festa, che ha richiamato a sé migliaia di persone provenienti da tutta Italia ma anche da diversi Paesi europei. Nello stabile abbandonato di via Marino a Modena, da sabato si stava svolgendo un immenso rave party per Halloween con 3500 persone arrivate anche dall’estero, ma la festa è finita. Le forze dell’ordine si sono schierate per fare in modo che l’uscita dei partecipanti dalla struttura – dichiarata pericolante – avvenga “con calma ed in modo responsabile per la sicurezza di tutti”.

Rave Party in Sicilia nel 2022, la mappa

Palermo

Lo scorso febbraio 2022, un rave party organizzato in un’area del demanio forestale tra Palermo e Torretta, vicino alla discarica di Bellolampo, è stato scoperto dalle forze dell’ordine.

Un centinaio le persone identificate nella zona di Pizzo Manolfo. Alcune di loro sono state denunciate per invasione di terreni e occupazione abusiva di suolo pubblico.

Come accertato dal personale della Digos e di altre sezioni, i partecipanti erano arrivati da tutta la Sicilia. Sono intervenuti anche a supporto i carabinieri della compagnia di Carini. I presunti organizzatori dell’evento non autorizzato sono stati segnalati all’autorità giudiziaria mentre le attrezzature – due casse amplificate, una consolle e alcune luci – sono state sequestrate.

 I giovani erano arrivati a Torretta dalle province di Palermo, Caltanissetta e Catania. Al rave party erano presenti circa 150 persone. La polizia di Stato ha ricevuto la segnalazione del Rave Party, attraverso l’applicazione “Youpol”. Sono stati organizzati posti di blocco che hanno consentito di identificare 8 persone a Marineo che stavano caricando alcune casse acustiche e luci stroboscopiche in due furgoni. Grazie all’elicottero gli agenti di polizia sono poi riusciti a identificare la zona a Torretta. Polizia e carabinieri hanno accerchiato l’area e identificato i partecipanti.

Settembre 2022

Centinaia sono stati i ragazzi fermati dalla Polizia prima che l’evento avesse inizio. Si trattava di un rave party, organizzato in un’area demaniale in Contrada Raffo Rosso nella zona di Mazzarino, in provincia di Caltanissetta. Successivamente al monitoraggio delle piattaforme social, gli agenti della Squadra Mobile e del commissariato di pubblica sicurezza di Niscemi, sono riusciti ad intercettare l’esatto luogo in cui il rave party stava per compiersi.

Venendo al tempo stesso a conoscenza della partecipazione a questo evento di giovani provenienti da tutta Italia, dal Piemonte, dalla Liguria o dalla stessa Sicilia, arrivati sul posto con mezzi di diverso tipo, tra cui camper, per poter prendere parte all’evento. Avendo individuato il luogo specifico grazie alle intercettazioni, sono stati posti diversi posti di blocco nelle aree d’accesso all’evento, bloccando diverse centinaia di giovani. Nel luogo erano già presenti: un palco con un impianto di amplificazione alimentato da gruppi elettrogeni e diverse tende da campeggio in tutta l’area circostante.