Scuola

Decreto 36, Brunetto: “Sciopero scuola il 30 maggio contro un Governo assente”

Continua lo stato di agitazione da parte del mondo della scuola. A scaldare gli animi, per ultimo, è stato il Decreto Legge 36 emanato lo scorso 30 aprile. A tal proposito, è stato preannunciato uno sciopero per il prossimo 30 maggio di tutte le sigle maggiormente rappresentative del paese.

In una dichiarazione per il Quotidiano di Sicilia, Cettina Brunetto, segretaria generale della Flc Cgil Catania, ha affermato: “Lo sciopero parte dal fatto che su molte questioni il Governo non ha voluto sapere nulla. Una su tutte, la questione del rinnovo contrattuale e tutta una serie di provvedimenti presi inerenti l’arruolamento dei docenti”.

Il “no” al nuovo Decreto per la scuola

In relazione al Decreto Legge 36, Cettina Brunetto dichiara: “Lo scorso 30 aprile è stato emanato il D.L. 36, che entra a gamba tesa nelle relazioni di contrattazione e, in particolar modo, per quanto riguarda l’avanzamento di carriera, la formazione e l’arruolamento dei docenti. Quest’ultimo è diventato molto farraginoso e un percorso a ostacoli, in quanto i crediti quasi sicuramente dovranno essere presi altrove”.

Sul problema crediti e formazione, aggiunge: “Le università, infatti, non sono attrezzate per rilasciare questi 60 crediti. I docenti, sono così costretti ad acquistarli altrove attraverso le università telematiche”.

Cosa chiedete come sindacato alle istituzioni?

Quali sono le richieste dei sindacati per i docenti precari? “Chiediamo l’arruolamento e la stabilizzazione di tutti i precari del settore scuola che abbiano almeno le tre annualità attraverso un percorso preferenziale. Sono persone che durante la pandemia hanno supportato le nostre scuole, consentendo una limitazione di diffusione del Covid-19 attraverso lo sdoppiamento delle classi”.

“Da questo punto di vista, non ci riteniamo per nulla soddisfatti. Sappiamo, infatti, che in prospettiva ci sarà una drastica diminuzione del corpo docenti se non dovesse cambiare la politica del Governo. Un grande problema che si manifesta soprattutto nel Sud Italia, con migliaia di docenti costretti a emigrare verso il nord, lasciando spesso le proprie famiglie a diversi chilometri di distanza”.

Sciopero scuola il 30 maggio: come proseguirà la battaglia?

“C’è da dire che allo sciopero prenderanno parte le cinque sigle maggiormente rappresentative a livello nazionale, che in questo momento non è affatto una cosa facile. Al momento quello dello sciopero è l’unica arma che possiamo utilizzare di fronte a un Governo assolutamente assente e che non ha sentito l’esigenza di contattare le organizzazioni sindacali”.

“Lo sciopero sarà solamente l’inizio di questa grande battaglia con l’obiettivo che la scuola pubblica statale possa avere quel giusto riconoscimento che merita”, conclude la segretaria generale della Flc Cgil Catania.

Antonio Licitra