Uno sembra lo pseudonimo di uno dei nemici di Optimum Prime della saga Transformers, l’altro un druido alla Panoramix, il super vecchio saggio della fortunata serie belga di Asterix ed Obelix.
In realtà uno è il nome della variante covid di tendenza prossima in Italia e l’altro è il nome del virus politico che ha immobilizzato da oltre un mese il Paese.
La verità prossima ventura si scoprirà il il 26 di questo mese. Il brutale Robot Transformer Deltacron, cugino del già presente Omicron, costringerà il druido Quirinalix a cucinare la magica pozione per rassicurare un popolo italiano in piena crisi tamponistica tra paure pandemiche ed ipocondrie politiche. La pozione non punta a rafforzamenti immunitari o a nuove leggi elettorali ma farà di colpo comparire il famoso deus ex machina italiano. Lo “status quo”, tutto fermo, tutto uguale, Draghi a Chigi e Mattarella al Quirinale, che avendo smentito la sua permanenza al colle più alto sarà costretto a cambiare nome per salvare le forme. Non più Sergio ma appunto Quirinalix il druido eterno.
A Castellammare, suo paese avito, dicono che se ne parli da alcuni mesi, anche i parenti emigrati in America ammonivano i cugini. “Ma cosa fate? Non cambiate, l’America è con lui!”
Mattarella è l’unica scelta per tenere Mario Draghi, detto da tutti “la Risorsa”, a Palazzo Chigi, tenere in sicurezza i soldi e scongiurarne la permanenza per 7 anni al Colle Quirino. Fino a quando? Almeno fino al 2023. Poi il lento logorìo del governo, che esentava Andreotti, lo sfiancherà fino all’abbandono. Ed i dieci piccoli indiani della politica italiana potranno continuare le proprie vicende di composizione e scomposizione, del chi sta con chi e contro di chi.
Mattarella riceverà un invito corale a cui lui guarderà, forse, attonito e sospirante. Giuristi raffinatissimi sono già al lavoro per trovare la formula magica che annulla l’anatema costituzionale precedentemente inviato. Vorrebbe allontanare da se l’amaro calice ma il bene del Paese, stringiamoci a corte, vince su tutto.
Così è se vi pare.
Giovanni Pizzo