Politica

Dc, Desideri risponde a Cuffaro: “Non rappresenta il partito, esistono sentenze”

Continua la disputa sull’utilizzo del simbolo della Democrazia cristiana. A infiammare gli animi è stata, nelle scorse ore, l’elezione di Totò Cuffaro come segretario politico nazionale della Dc.

Fabio Desideri, portavoce e coordinatore politico nazionale della Democrazia Cristiana, punta il dito contro “l’adunanza” organizzata nella giornata di domenica 7 maggio “a Roma da Cuffaro e dai suoi sodali”. Secondo Desideri, infatti, “finirà come sono finite le sue liste ricusate in Sicilia”.

“Cuffaro fa finta di non capire che esistono sentenze”

Nelle prossime ore gli atti della riunione “saranno impugnati” nelle “sedi competenti. La cosa certa è che né Cuffaro, né i suoi sodali, rappresentano in alcun modo la Democrazia cristiana”.

“Cuffaro fa finta di non capire che gli organismi giurisdizionali italiani hanno emesso sentenze le quali, fino a prova del contrario,  tutti gli italiani – tranne forse l’ex senatore della repubblica italiana – rispettano ed osservano”.

“Proprio questo concetto esporremo negli atti e nelle azioni in sede legale e civile” che nelle prossime ore saranno depositate “nelle sedi opportune”, ha concluso Desideri.