L’inchiesta su Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004, sembra essere vicina a una svolta grazie a due super testimoni. Ma la mamma, Piera Maggio, vuota le tasche. E spiega le ragioni dei suoi intrecci familiari, ai più incomprensibili, per fare un po’ di chiarezza. Soprattutto dopo le ultime esternazioni di Toni Pipitone.
Denise Pipitone, pur portando il nome di chi l’ha riconosciuta come figlia – ovvero Toni Pipitone, oggi ex marito di Piera Maggio -, è figlia naturale di Piero Pulizzi, attuale marito della signora Maggio nonché ex marito di Anna Corona, ad oggi indagata per il sequestro di Denise.
Toni Pipitone, sempre schivo e restio a rilasciare interviste in questi 17 anni trascorsi dal rapimento di Denise, è ultimamente apparso in tv. Lo ha fatto per rivendicare la sua paternità, per dire che “Pipitone non è stato solo un cognome” da aggiungere al nome di Denise. Ha raccontato di aver fatto il padre fino al giorno della scomparsa della bambina e di voler rimanere tale nel caso del suo ritrovamento.
L’uomo non avrebbe infatti saputo – prima del primo settembre del 2004 – che la bambina non fosse realmente sua figlia. E di aver appreso la notizia solo sucessivamente, vivendo prima una vita matrimoniale “normale”.
Una verità diversa racconta invece Piera Maggio che, dopo anni di silenzio sull’argomento, ha deciso di vuotare le tasche – in una registrazione andata in onda durante la trasmissione Ore 14 – e, in accordo con il suo primogenito Kevin Pipitone, di rispondere indirettamente anche agli insulti e alle illazioni di cui è stata circondata in questi lunghi anni.
“Mi sono sposata con Toni Pipitone a 18 anni, un mese e un giorno. Ero molto giovane. Mi preme dire che lui non c’entri niente con il sequestro di Denise e non voglio che nessuno pensi una cosa del genere. È una persona che ha voluto molto bene a Denise e che è stato altrettanto ricambiata, su questo non ho nulla da dire – spiega -. Però sono state dette tante inesattezze. Voglio specificare che Antonino Pipitone ha cresciuto Denise da quando aveva due anni. Prima, per sette anni, ha vissuto in Toscana. È infatti andato via da Mazara quando nostro figlio Kevin aveva tre anni, ed è tornato quando lui ne aveva dieci. Ci vedevamo circa due volte l’anno e lui mi aveva lasciata.
Forse ha dimenticato di dire che il nostro matrimonio, anche successivamente, era più un’apparenza che altro. Lui prese la decisione di mantenere me e mio figlio e di non avere più rapporti con me. Dopo se ne pentì, ma il nostro rapporto non era più recuperabile. Quando invece Denise aveva due anni, decise di ristabilirsi a Mazara. Dopo il rapimento, mi propose di rimanere in casa per mantenere apparentemente la famiglia unita. Ed è quello che non ho più consentito”.
Piera Maggio racconta anche che, quando Toni Pipitone andò via da casa, si dimenticò dei figli. Kevin, il primogenito, fu mantenuto da lui per un solo anno. Dopo due anni sarebbe proprio scomparso dalla sua vita.
Secondo le dichiarazioni della mamma di Denise, il signor Pipitone non ha mai contribuito con un solo euro alle ricerche, non è mai stato presente a nessuna udienza e non ha mai mantenuto un rapporto affettivo con l’altro figlio. Questo nonostante fosse a conoscenza delle precarie condizioni economiche e delle esigenze della famiglia.
Avrebbe impedito persino a Piera Maggio di fare il suo nome attraverso i media e, a questo punto, ci si chiede il motivo per cui adesso – dopo 17 anni – abbia deciso di uscire allo scoperto per parlare della sua vita privata.
“Sai qual è la realtà dei fatti (…) – conclude la donna, rivolgendosi direttamente all’ex marito -. C’è solo un uomo nella mia vita che ha fatto le veci di padre, che si è preso carico di tutto, di Kevin e di Denise, nonostante avesse due figlie da mantenere. Quell’uomo, Piero Pulizzi, ha fatto le veci di un genitore che poteva fare tutto ciò”.