Denise Pipitone, il pm, “Dovevamo mettere cimice, ma pedinati da altri inquirenti”

Ancora novità nelle indagini sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, avvenuta a Mazara Del Vallo il 1° settembre del 2004. Il primo pm che si occupò del caso lascia trapelare ulteriori dettagli che confermerebbero il favoreggiamento e il tentativo di depistaggio di alcuni membri delle forze dell’ordine in favore della famiglia Corona.

“Una volta, con il maresciallo Di Girolamo, che era entrato a casa di Anna Corona, ma non da solo, perché c’erano anche altri ispettori, aveva cercato, su mia disposizione, di mettere una cimice nella casa nel quartiere storico, per cercare di ascoltare le conversazioni della cerchia di amici di Jessica“.

Lo ha affermato Maria Angioni, l’ex Pm del caso di Denise Pipitone intervenendo a ‘Mattino Cinque’. “Doveva essere un’attività segreta – ha aggiunto il magistrato – ma il maresciallo ha dovuto desistere: era pedinato da altri inquirenti. Anche quando abbiamo cercato di mettere la cimice a Giuseppe Tassaro, io stessa io ho avuto la sensazione di essere seguita”.