SIRACUSA – I reflui urbani di Siracusa saranno convogliati al depuratore consortile Ias (Industria acque siracusane) di Priolo Gargallo. Infatti la Giunta comunale aretusea ha votato all’unanimità un atto di indirizzo che conferisce al dirigente del Settore Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente e transizione energetica l’incarico di avviare le procedure per il collegamento delle acque in uscita dal depuratore Consortile di contrada Canalicchio con le acque estratte dalla sorgente del fiume Ciane.
Detto sistema verrà utilizzato nell’ambito dell’industria e dell’agricoltura, e potrebbe estendersi fino all’impianto di depurazione industriale gestito dall’Ias di Priolo Gargallo, per infine essere allontanate in mare aperto attraverso una condotta sottomarina. La Giunta comunale ha anche votato l’immediata esecutività della deliberazione.
La suddetta decisione è stata presa tenendo conto che una condotta già esistente collega il depuratore consortile di Siracusa con l’area a nord della città, fino alla zona del petrolchimico tra Siracusa e Priolo, nonché al depuratore Ias. Tale condotta, sebbene utilizzata solo saltuariamente, si trova ancora in condizioni più che buone.
Occorrerebbero alcuni interventi per il sistema di sollevamento e per la condotta di collegamento che necessitano di ristrutturazione e di manutenzione straordinaria. La spesa complessiva ammonta a circa 1,2 milioni di euro. Il progetto è frutto di uno studio dell’ingegnere ed ex assessore comunale, Giuseppe Raimondo, e del dirigente del settore, Marcello Dimartino. I fondi per detti interventi dovrebbero provenire da un insieme di risorse regionali e comunali.
Con questa soluzione la Giunta vuole risolvere alcuni problemi ambientali, tra cui la percezione di scarsa qualità delle acque e la presenza di nutrienti, carico organico e varie tracce di composti nel porto Grande di Siracusa. Inoltre, si potrà evitare l’eutrofizzazione, causata dallo scarso ricambio idrico presente nel Porto Grande, particolarmente nei mesi caldi, quando è più facile il verificarsi di questo fenomeno.
Sulla decisione della Giunta comunale l’ex assessore ai servizi idrici integrati, Carlo Gradenigo, commenta: “L’eliminazione dei reflui dal Porto Grande è un sogno al quale abbiamo contribuito a dare corpo, ma l’attuale emergenza siccità, i numerosi servizi, opere e progetti di un contratto in scadenza come quello Siam da far rispettare, l’Ati e il Piano d’ambito da avviare e un Piano idrico regionale da quasi 1 miliardo di euro da intercettare, suggerirebbero di andare oltre le tardive seppur incoraggianti dichiarazioni di intenti”.