Uno dei precedenti ministri delle Finanze, Vincenzo Visco, soleva dire che: “Deve convenire non essere evasori”. Conveniamo con questa affermazione aggiungendone una seconda analoga: “Deve convenire non essere corrotti e corruttori”.
Le due frasi possono sembrare ingenue e destituite di fondamento. Così è a bocce ferme, cioè con queste norme non stringenti, con questi processi lentissimi che non approdano mai alle sentenze definitive di condanna o assoluzione, con una generale inefficienza delle investigazioni e soprattutto con una scarsa digitalizzazione del sistema pubblico italiano.
È vero che il circuito bancario è totalmente digitalizzato; è anche vero che con la legge di qualche tempo fa gli investigatori possono accedere ai conti correnti e ai conti titoli dei cittadini e delle imprese; è anche vero che una parte delle procedure amministrative sono digitalizzate.
Ma tutto questo non arriva al punto essenziale e cioè ad avere un dialogo fra tutte le Pubbliche amministrazioni e i cittadini, per interpellarli.
Lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale) è il codice con il quale chiunque potrebbe interfacciarsi con qualunque Pubblica amministrazione di ogni livello (nazionale, regionale, locale). Ma ancora non è così, per cui vi è molta difficoltà a intraprendere questo colloquio telematico fra il privato e il pubblico.
La digitalizzazione delle istituzioni dovrebbe essere accelerata di gran lunga, in modo da completarla in mesi e non in anni. Così il lavoro del singolo dirigente o dipendente pubblico verrebbe registrato e quindi controllabile in qualunque momento.
La guerra alla carta dovrebbe essere feroce, per farla sparire dai tavoli di dirigenti e dipendenti pubblici. Non solo, ma vi dovrebbe essere un programma di copiatura in digitale di tutti i fascicoli attivi, ancora da esitare, di modo che, nel volgere di qualche mese, neanche questi dovrebbero essere lavorati con la cartaccia che non solo fa perdere enorme tempo, ma consente la corruzione.
Facile a dirsi, più difficile a farsi, anche perché chi dovrebbe digitalizzare fa resistenza perché non vuole scoprire gli altarini.
Perché dovrebbe convenire non essere evasore, corruttore o corrotto? La risposta è semplice: non converrebbe se il rischio di essere scoperti fosse altissimo e quindi di essere gettati in galera, non solo in via provvisoria come avviene oggi, ma in via definitiva, con processi per direttissima. Vale a dire che chi fosse scoperto evasore, dovrebbe subire un processo e dopo tre mesi, se è innocente essere assolto, se colpevole dovrebbe andare in galera gettando via le chiavi.
Lo stesso dicasi per corrotti e corruttori, i quali, processati in tre mesi, verrebbero assolti o condannati e spediti in galera, gettando via le chiavi.
Se la probabilità di essere scoperti (per evasori, corrotti e corruttori) fosse alta, ecco la convenienza a non evadere, a non corrompere e a non farsi corrompere. Tutto qui è il nodo della questione.
Chi sa che, invece, la probabilità di essere scoperti è bassissima se non vicina allo zero, tenta di evadere o di corrompere perché sa che molto probabilmente la farà franca.
Che occorre per beccare subito evasori, corrotti e corruttori? Occorre che si prevengano le possibili azioni, anziché colpirle successivamente. Per esempio, inviare ufficiali della Guardia di Finanza in tutte le aste pubbliche per effettuare un controllo anticipato.
Si dirà che ci vorrebbero molti più ufficiali della GdF. Ebbene, si moltiplichino i corsi della Scuola e si assumano migliaia di nuovi ufficiali per questa destinazione. Sarebbero soldi ben spesi perché farebbero accelerare indirettamente i lavori pubblici e con essi l’aumento di Pil ed occupazione.
Per l’evasione, bisogna che tutte le transazioni avvengano attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate, così da emarginare tutte quelle operazioni che diventerebbero evidenti nella loro evasione. Anche qui sarebbe necessario l’incremento di personale della Guardia di Finanza, che è uno dei più importanti baluardi contro evasione e corruzione.
è chiaro quello che si deve fare. Bisogna volerlo fare.