Sono più di quattro milioni gli italiani che convivono con il diabete ogni giorno. Ognuno di loro ha una storia personale e deve affrontare le sfide di una malattia che, per quanto spesso menzionata nei discorsi quotidiani, rimane un mistero per molti.
Vivere con il diabete non è semplice, ma è possibile se si conoscono gli strumenti per affrontarlo con coscienza e attenzione.
“Il diabete è una malattia grave, una malattia cronica, che se viene presa sottogamba ti ‘taglia le gambe’. Il diabete, specie quello di tipo 2, può però essere prevenuto attraverso uno stile di vita idoneo”, spiega la dottoressa Maria Antonella Ferraro, responsabile scientifico dell’associazione calabrese “Diabaino Vip-Vip dello Stretto”.
Il diabete può essere di due tipi:
“Il diabete di tipo 2 in genere è il più grave, perché è il più silente ed è quello che si fa riconoscere quando ci sono già delle ‘distruzioni’, quando la malattia diventa patologica”, spiega la dottoressa Ferraro.
Per quanto riguarda la prevenzione, è necessario considerare i fattori di rischio: “Ce ne sono diversi: l’ipertensione, l’obesità, la mancanza di attività motoria, il fumo, la familiarità e un numero alto di trigliceridi sono tra questi. Se due o più fattori sono presenti, c’è rischio”.
Tra i sintomi ci sono fame improvvisa, sete continua, diuresi e mal di testa, anche se – come specifica la dottoressa Ferraro – “i sintomi sono tanti e variegati”. Inoltre, “Il diabete di tipo 1 (ma anche quello di tipo 2) può avere un’insorgenza drammatica, con un tasso di zucchero nel sangue di 600mg, un dimagrimento profuso e continuo, una perdita di massa muscolare e mal di testa, intontimento e sintomi simili”.
Se il diabete di tipo 2 si può trattare con la giusta terapia alimentare e l’esercizio fisico, per il diabete di tipo 1 l’insulina è indispensabile: “L’insulina è vita e proprio quest’anno festeggiamo il 100esimo anniversario dalla scoperta dell’insulina”.
Fare attenzione all’evoluzione della patologia è fondamentale, perché un suo peggioramento può provocare danni all’intero corpo. “Il grande problema del diabete è che si correla a tutte le malattie: questo avviene perché lo zucchero passa attraverso tutte le cellule con il sangue e, se c’è un’escursione glicemica elevata, può andare a danneggiarle”, spiega la diabetologa Maria Antonella Ferraro.
Tra le patologie correlate al diabete ci sono: retinopatia diabetica, cardiopatia, psoriasi, dermatite, disfunzione rettile, problemi alla placenta, ulcera (in quel caso la conseguenza è il cosiddetto “piede diabetico”). Inoltre, il diabete si può perfino mettere in relazione con malattie come il Parkinson e l’Alzheimer.
La parola diabete è comune, ma la malattia in sé è meno conosciuta di quanto si pensi. Lo dimostrano le numerose false credenze che ancora risultano diffuse in Italia, soprattutto nell’entroterra. In particolare:
“Mangiare solo verdure non è possibile. Una persona qualsiasi, con o senza diabete, ha bisogno dei carboidrati e di tutti i nutrienti durante la giornata”, spiega la dottoressa Ferraro, aggiungendo che “Non esiste una dieta, esiste una terapia alimentare giusta. Non importano tanto le calorie ma da dove derivano”.
Sulla questione si è espressa anche Sarah Marino, giovane con diabete di tipo 1: “La poca conoscenza sul diabete e sui vari tipi di diabete porta spesso le persone normoglicemiche a pensare che il diabete che abbiamo, il tipo 1, comporti il non poter mangiare dolci, il che è errato. È indispensabile seguire un’alimentazione corretta, ma come dovremmo fare tutti. Quindi vi prego: non chiedeteci ‘Ma questo puoi mangiarlo?’, perché sì, se vogliamo possiamo mangiare tutto”.
Sarah fa anche riferimento a questioni più annose e dannose per la psiche delle persone con diabete, in particolare di tipo 1: “Molti bambini a scuola vengono emarginati e/o bullizzati. Alcuni genitori arrivano addirittura a dire ai figli di stare lontani da questi bambini perché potrebbero essere ‘contagiosi’. Il diabete (specificatamente il tipo 1) è una malattia autoimmune che colpisce l’individuo e non è assolutamente trasmissibile”.
Nessuno può comprendere cosa significhi davvero avere il diabete senza viverlo sulla propria pelle. Sarah Marino, che a febbraio 2022 “festeggerà” un dia-versario importante (ben 10 anni con il diabete), lo sa bene. Per questo, la giovane dedica la sua vita alla sensibilizzazione sul tema e a sfatare i falsi miti sul diabete, anche attraverso la sua attività come socia e volontaria dell’Associazione Diabaino Vip-Vip dello Stretto ODV, che opera sul territorio di Reggio Calabria e dello Stretto di Messina.
Il diabete è un compagno di viaggio importante per Sarah, che è diventata donna con la consapevolezza di dover considerare la cura di sé come un vero e proprio impiego: “Il diabete di tipo 1 (DT1) è un vero e proprio lavoro full-time: non ci sono pause, non c’è giorno e non c’è notte, non c’è vacanza e non c’è evento speciale che ci separi da lui”, spiega.
Controllare la glicemia è molto più che preoccuparsi degli zuccheri assunti con l’alimentazione. Qualsiasi piccola realtà che in genere causa al massimo un momento di stress, per la persona con diabete può diventare un grosso problema: “È importante capire che la glicemia è il frutto di diversi fattori che vanno ben oltre l’assunzione di carboidrati. Banalmente, uno spavento o un evento di stress o ansia incide in maniera negativa sulle glicemie”, racconta Sarah.
La giovane aggiunge che il diabete comporta uno stravolgimento delle abitudini quotidiane: “Uno studio ha dimostrato che in media noi con diabete dobbiamo prendere ben 180 decisioni – in maniera anche tempestiva e calcolata – al giorno in più rispetto a una persona normoglicemica. Non dormire la notte a causa di una ipoglicemia o una brutta iperglicemia rende difficile lo svolgimento dell’intera giornata”.
Una sfida quotidiana, quindi, che cambia la vita. “Per tutti è un mattone sulla testa. È necessario cambiare stile di vita e la persona con diabete, se non correttamente informata e formata, è allo sbaraglio”, spiega la dottoressa Ferraro, aggiungendo che “Bisogna imparare a creare una propria routine. Una persona con diabete informata e con gli strumenti giusti è come uno sportivo che impara a partecipare alla sua ‘Olimpiade’ personale”.
Per poter vivere serenamente, la persona con diabete deve “studiare” molto. “Conoscere, Sapere, Agire”: è questo il motto dell’associazione alla quale la dottoressa Ferraro e Sarah Marino dedicano il proprio tempo.
“Quando la persona sa quali sono le priorità nella gestione del diabete – soprattutto in caso di escursioni glicemiche – può fare di tutto. Io ai miei ragazzi ho fatto fare tutto quello che era ‘proibito’”, spiega la dottoressa Ferraro. La diabetologa aggiunge anche che la formazione è importante per tutti coloro che stanno a contatto con la persona con diabete. Nessuno escluso. Esiste perfino una legge, la Legge 115/87 (link: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=21146), che prevede una formazione specifica sul diabete per tutti (non solo le persone con diabete, ma anche familiari, amici e colleghi, insegnanti e la società in generale, bambini compresi).
“Se non si conosce il diabete, non si può agire in maniera corretta in caso di necessità”. La conoscenza è vita e il sapere è libertà: è questo il messaggio della dottoressa Ferraro. La mission di Diabaino Vip-Vip dello Stretto, non a caso, è quella di trasformare il negativo in positivo, aiutando la persona con diabete con il grande potere della conoscenza.
“Il diabete è come un mare perennemente in tempesta. La persona con diabete – e non diabetico, perché al centro c’è la persona, non la patologia – è il timoniere di una nave che attraversa questo mare in tempesta. Se è ben preparato e informato può tentare di raggiungere ‘l’Isola che non c’è più”, cioè le cellule beta”, afferma la dottoressa Ferraro, spiegando la metafora alla base del nome dell’associazione Diabaino.
Domenica 14 novembre è la Giornata mondiale del Diabete e non si potrebbe concludere un articolo a riguardo se non facendo riferimento all’importanza di parlare – con correttezza e sensibilità – di questa malattia. Per tutti coloro che si sentono in difficoltà, Sarah Marino offre un messaggio chiaro e intenso: “Vivere con il diabete non è semplice, non è tantomeno impossibile ed è giusto prendersi il proprio tempo per accettarlo, senza però sottovalutarlo”.
“I momenti di sconforto ci sono e ci saranno sempre, è inevitabile, ma parlarne con qualcuno che vi sta vicino, pensare a volersi bene allevierà il dolore. Se la situazione è però più grande di quanto si possa sopportare, un supporto medico specializzato potrebbe essere la migliore soluzione”, conclude, rivolgendo un “silenzioso” grazie a tutti i medici che si occupano delle persone con diabete per garantire loro una vita normale.
Marianna Strano