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Diabete, stili vita sani potrebbero ridurre di un milione i pazienti

in collaborazione con ITALPRESS

ROMA – Con stili di vita corretti si potrebbero ridurre gli italiani colpiti da diabete di tipo 2 di 1 milione. Inoltre, migliorando l’assistenza sanitaria territoriale erogata ai pazienti diabetici – quindi riducendo il ricorso agli ospedali (fino a raggiungere l’obiettivo di 39 ricoveri per 10 mila abitanti), potrebbe consentire risparmi tra 7 e 28 milioni di euro in un anno. Allo stesso modo, la riduzione del tasso di ospedalizzazione per complicanze del diabete di tipo 2 a 8,9 per 100 mila abitanti, favorirebbe risparmi valutabili tra i 17-74 milioni di euro annui.

Sono i principali dati contenuti nel report “La gestione del diabete mellito tipo 2 in Italia: Analisi regionali”, redatto nell’ambito del “Progetto: analisi regionali del percorso assistenziale del paziente diabetico” condotto da Vihtali (Value in Health Technology and Academy for Leadership and Innovation), spin-off accademico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, realizzato con l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane e con il supporto di Msd Italia S.r.l..

La realizzazione del report è stata coordinata da Alessandro Solipaca, direttore Scientifico dell’Osservatorio e responsabile scientifico del progetto. Il diabete di tipo 2, in gran parte prevenibile con azioni nei confronti dei principali fattori di rischio, come obesità e sedentarietà, si stima colpisca l’8% della popolazione (dati dei Medici di Medicina Generale); quasi 81 mila i pazienti adulti presi in carico per la patologia che pesa sul sistema sanitario, infatti, assorbe circa l’11% della spesa sanitaria. Secondo i dati raccolti dai Mmg un paziente assistito costa mediamente in un anno 1.263€ con significative differenze regionali. Infatti, in Campania si spendono 1.515€, in Umbria 1.409€, in Puglia 1.398€, nel Lazio 1.304€, in Abruzzo/Molise 1.299€, in Veneto 1.273€ e in Sardegna 1.269€.

“La disomogeneità territoriale che si riscontra negli indicatori legati alla patologia diabetica – sottolinea Solipaca – è la testimonianza di diverse capacità di prevenzione e di assistenza nei Sistemi sanitari regionali, cosa che lascia ipotizzare la possibilità di risparmi di spesa, con un’assistenza più omogenea sul territorio”.