Fisco

Dichiarazione annuale Iva, c’è anche la precompilata

ROMA – È tempo di dichiarazione annuale Iva. Come è noto, infatti, ogni anno i titolari di partita Iva che esercitano attività di impresa, arti o professioni, tranne alcune categorie dispensate, come coloro i quali effettuano esclusivamente attività esenti, devono presentare la dichiarazione annuale relativa a tutte le operazioni effettuate nell’anno precedente.

Con la dichiarazione annuale si determina la posizione del contribuente come differenza tra Iva a debito e Iva a credito relative all’intero anno solare e i crediti d’imposta eventualmente spettanti.
Si tiene conto anche degli eventuali versamenti periodici e dell’eventuale credito risultante dalla dichiarazione annuale dell’anno precedente non chiesto a rimborso, né utilizzato in compensazione di altre imposte.

La citata dichiarazione annuale Iva deve essere presentata, ai sensi del previgente art. 28 del Dpr 633 e più recentemente, in base alle disposizioni contenute nell’articolo 8 del Dpr n. 322 del 1998, e successive modifiche, nel periodo che va dal 1° febbraio al 30 Aprile dell’anno successivo a quello di riferimento. Quest’anno, visto che il 30 aprile cade di domenica ed il lunedì è giorno festivo (1^ maggio), la scadenza è quella del 2 maggio 2023.

La relativa imposta (solo se supera i 10,33 Euro) va pagata entro il giorno 16 marzo, oppure entro il termine di pagamento previsto per le II.DD., ma con una maggiorazione dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese successivo alla predetta data del 16 marzo.
Il versamento può avvenire anche in forma rateale, maggiorando le somme da versare di un interesse fisso stabilito nella misura dello 0,33% al mese.

Recentemente, con un comunicato stampa del 10 febbraio scorso, l’Agenzia delle Entrate ha ricordato che da quest’anno è possibile utilizzare la “Dichiarazione Iva precompilata”, una dichiarazione (di cui si è già parlato dalle pagine di questo Quotidiano, che dovrebbe potere essere utilizzata, in modo semplice, da circa due milioni di contribuenti soggetti ad Iva (imprese e professionisti). Dal 10 febbraio 2023 è già disponibile nel sito dell’Agenzia nel portale “Fatture e corrispettivi”.

Si tratta di un nuovo strumento che dovrebbe essere di semplificazione che si inserisce nel piano di semplificazione previsto dal Pnrr.
Già per i dipendenti ed i pensionati la “precompilata” è disponibile da qualche anno (modello 730 precompilato).
Dal 15 febbraio sarà possibile modificare, integrare, compilare i quadri che non sono precompilati e quindi procedere all’invio. La nuova funzionalità, disponibile, come già detto, nel portale “Fatture e corrispettivi” consente anche di calcolare e pagare l’imposta ed eventualmente di inviare una dichiarazione correttiva o integrativa. Si possono inoltre importare nei propri sistemi gestionali i dati precompilati, in modo da poterli confrontare con quelli contenuti nei propri data base.

Secondo il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, l’introduzione di questo nuovo “è un supporto concreto che l’Agenzia mette a disposizione di una significativa platea del tessuto economico e produttivo, in un’ottica di trasparenza e collaborazione. Un sistema fiscale più semplice e che funziona meglio è un investimento non solo per il sistema-Paese ma anche per le prossime generazioni”.

Sempre secondo l’Agenzia, la platea interessata è costituita dai soggetti passivi residenti e stabiliti in Italia che effettuano la liquidazione trimestrale, con esclusione di alcune categorie come quelle che operano in particolari settori di attività o per i quali sono previsti regimi speciali ai fini Iva (ad esempio, editoria, vendita di beni usati, agenzie di viaggio).

Per visualizzare la dichiarazione annuale predisposta dall’Agenzia occorre entrare con le proprie credenziali all’interno del portale “Fatture e corrispettivi” e accedere alla sezione dedicata ai Documenti Iva precompilati in cui è presente la nuova sezione “Dichiarazione annuale Iva”. Il pagamento dell’imposta potrà avvenire con addebito diretto sul proprio conto, o in alternativa, stampare il modello F24 precompilato e procedere al pagamento con le modalità ordinarie.

L’Agenzia ricorda pure che la bozza della dichiarazione Iva è stata elaborata grazie ai dati dei registri Iva precompilati, anche se non validati, ai dati dei corrispettivi giornalieri trasmessi telematicamente, a quelli della dichiarazione Iva dell’anno d’imposta precedente e ad altre informazioni presenti in Anagrafe tributaria (per esempio, i versamenti con F24).

Sarà sempre utile scaricare la dichiarazione elaborata per poterla confrontare con i dati presenti nei propri applicativi. È possibile inoltre procedere al pagamento dell’Iva a debito, scegliendo la data di versamento, il numero delle rate in cui suddividere il pagamento, calcolare l’importo totale da versare (comprensivo di eventuale maggiorazione e interessi) e il dettaglio delle eventuali rate. Il nuovo servizio consente, eventualmente, di inviare una dichiarazione correttiva o una dichiarazione integrativa.

C’è da dire, tuttavia, che la citata dichiarazione Iva “precompilata” è elaborata attraverso i dati presenti in anagrafe tributaria e con i corrispettivi trasmetti telematicamente, con le fatture emesse elettronicamente e con quelle ricevute ma anch’esse emesse attraverso lo Sdi. Ancora mancando pertanto alcuni dati, quelli che non vengono tuttora trasmessi telematicamente all’Agenzia, per cui la detta “precompilata” potrebbe risultare non completa e, quindi, da correggere a cura del contribuente interessato prima della sua trasmissione.

Tuttavia, la verifica di eventuali differenze nei ricavi (corrispettivi dichiarati e trasmessi), appare in atto impossibile a causa della inesistenza del dati relativi ai corrispettivi nella “piattaforma”, diversamente da quelli delle fatture emesse che, invece, nella predetta piattaforma risulta inseriti.