PALERMO – Molto più che cibo. La dieta mediterranea rappresenta un vero e proprio stile di vita da osservare per avere ricadute positive su salute e benessere personale, nonché occasione di incontro e convivialità.
D’altronde, le motivazioni che nel novembre 2010 hanno portato al riconoscimento della dieta mediterranea come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco parlano chiaro: “Essa promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo”.
A partire dagli anni ‘50 è divenuta oggetto di studio da parte di esperti di tutto il mondo che hanno analizzato gli stili alimentari tradizionali dei Paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo. Il primo studio, divenuto celebre come lo “studio dei sette Paesi”, fu condotto dal biologo, fisiologo e nutrizionista statunitense Ancel Benjamin Keys che mise a confronto le diete adottate da Stati Uniti, Italia, Finlandia, Grecia, Jugoslavia, Paesi Bassi e Giappone per verificarne benefici e punti critici in ambito di salute cardiovascolare.
Alla luce dell’esame, Keys dedusse che l’incidenza di malattie cardiovascolari diventava sempre più presente man man che ci si discostava dagli stili mediterranei. Ancor oggi la Sicilia, da Palermo a Catania passando per Messina e Agrigento, conserva tante pecularità della dieta mediterranea, in virtù della grande varietà di prodotti tipici e genuini che è in grado di offrire.
La dieta mediterranea si basa sostanzialmente nel consumo di alimenti di origine vegetale come cereali e derivati (pane e pasta), frutta, verdura, legumi e olio extravergine di oliva. Viene poi consigliato un consumo moderato di prodotti di origine animale. Questo stile alimentare prevede quindi l’assimilazione di prodotti a bassa densità calorica e, allo stesso tempo, una maggiore presenza di antiossidanti e composti anti-infiammatori che si rivelano utilia scongiurare l’insorgenza di diverse malattie croniche connesse alle infiammazioni del corpo come l’artrite reumatoide e, come detto in precedenza, malattie cardiovascolari.
Il Ministero della Salute, inoltre, sottolinea che “il consumo di frutta e verdura può agire come fattore protettivo contro lo sviluppo di diversi tipi di cancro, insieme all’uso moderato dell’olio di oliva extravergine. Si consiglia quindi di consumare almeno cinque porzioni varie di frutta e verdura non amidacee ogni giorno”.
Ma non solo. Sempre come riportato dal Ministero, tra i tanti benefici della dieta mediterranea viene annoverato anche “un minor rischio di declino cognitivo e di sviluppo di malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer. Gli antiossidanti e gli acidi grassi omega-3 presenti in questa dieta possono svolgere un ruolo importante nella protezione del cervello”.