TRAPANI – Tutto è bene quel che finisce bene. Almeno si dice così. È comunque un passo avanti per gli agricoltori trapanesi che prendono atto delle dichiarazioni del deputato regionale di Fratelli d’Italia Nicola Catania: “Per il periodo aprile-agosto nella diga Trinità di Castelvetrano, in via eccezionale, è stato autorizzato il raggiungimento della quota di invaso a 63,70 metri e così la campagna irrigua nella Val di Mazara e nella Valle del Belìce verrà garantita”.
Si tratta di una soluzione tampone che il parlamentare della destra ritiene tuttavia soddisfacente: “Sono mesi determinanti per garantire la produzione di tanti vigneti di qualità”. Soluzione che non era per nulla scontata. Per i tempi, ma soprattutto per il gioco delle competenze e delle autorizzazioni. Una lettera al Prefetto dei “Guardiani del Territorio” – associazione che punta a preservare il paesaggio agricolo, in particolare quello marsalese – ha posto la questione procedure, che rimane comunque aperta: “Sei diversi dipartimenti regionali coinvolti: Acqua e Rifiuti, Sviluppo rurale, Agricoltura, Autorità di Bacino, dipartimento tecnico e protezione civile e Consorzio di Bonifica”. Uffici regionali che hanno inoltre dovuto trovare la quadra con l’Ufficio tecnico per le Dighe del Ministero delle Infrastrutture, che ha avuto l’ultima parola sull’aumento della portata dell’acqua per consentire l’irrigazione dei campi.
I “Guardiani” hanno provato a fotografare lo stato dell’arte: il massimo dell’invaso è di 18 milioni di metri cubi, obiettivo impossibile da raggiungere per le condizioni di sicurezza della diga; altra cosa, invece, raggiungere quota 3-4 milioni di metri cubi per garantire la campagna irrigua. Per l’onorevole Catania “gli uffici regionali, in tempi rapidi e dopo la convocazione del tavolo tecnico, hanno prodotto tutta la documentazione necessaria richiesta dal Ministero. C’è anche il documento speditivo relativo alle attività di Protezione civile, nel caso di un’eventuale situazione d’emergenza, che intende, in questa fase straordinaria, contribuire alla salvaguardia della stagione irrigua per i nostri agricoltori”.
La possibilità d’invasare una maggiore quantità d’acqua nel bacino Trinità è stata infatti subordinata alla eventualità di sversarla in sicurezza a valle, nell’alveo naturale del fiume Delia. La vertenza acqua si è mossa su due piani paralleli, quello dell’emergenza e l’altro della prospettiva e con una premessa che i “Guardiani del Territorio” hanno voluto rimarcare con forza e su un piano più ampio e generale. Nella loro nota al Prefetto, in piena fase d’incertezza, non potevano essere più chiari: “Gli agricoltori sono continuamente tartassati da crisi di mercato, aumento dei costi di produzione, concorrenza sleale, crisi climatiche e, finora, hanno sempre manifestato un grande spirito di sacrificio e una resistenza sovraumana. Ma di fronte ai rimpalli di responsabilità della burocrazia, che hanno la conseguenza di vedere milioni di metri cubi d’acqua buttati a mare, anche l’ultimo dei mohicani rischia di alzare bandiera bianca”.
Parole in linea con la loro mission, quella di salvaguardare “un paesaggio reso unico nel corso dei secoli da generazioni di contadini/eroi, fatto da migliaia di ettari di vigneto intervallati da splendide costruzioni agricole, i bagli, che costituiscono un’identità culturale e produttiva unica nel mondo”. Identità che tuttavia “rischia di scomparire per l’incapacità del sistema agro-industriale e del sistema politico-sindacale territoriale di sostenere le sfide competitive di oggi”. Messa una pezza sulla campagna irrigua rimane il nodo della continuità e del superamento della logica dell’emergenza. Nodo difficile da sciogliere come sottolinea la deputata regionale del Movimento Cinque Stelle Cristina Ciminnisi: “Non basta a rassicurare i produttori la notizia con la quale l’Autorità di Bacino della Presidenza della Regione siciliana ha annunciato l’arrivo di un finanziamento di 394 mila euro dal Ministero delle Infrastrutture da destinare all’interconnessione della diga Rubino con il sistema Garcia-Arancio”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’onorevole Catania: “Adesso serve lavorare celermente per la sistemazione definitiva della diga ed evitare di arrivare alla solita emergenza già a partire dal prossimo anno. La gestione dell’acqua della diga ad uso irriguo è affidata al Consorzio di Bonifica Sicilia Occidentale”. Lo slogan dei “Guardiani del Territorio” diventa così un manifesto: “Riprendiamoci l’acqua… Rilanciamo il Vino”. La loro attenzione è puntata sul Marsala: “L’obiettivo è quello d’incentivare lo sviluppo sostenibile del territorio agricolo marsalese, valorizzando le risorse locali e promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini-consumatori alla salvaguardia ed alla tutela della biodiversità, delle tradizioni e delle culture dei territori”. Gli strumenti d’azione, quelli indicati dal portavoce Davide Piccione: “Convegni, manifestazioni, attività formative, degustazioni e serate a tema sui prodotti tipici locali”.