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Diritti dell’infanzia, D’Andrea, “Ripensare progetto sviluppo nuove generazioni”

Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: un tema associato, a ogni possibile latitudine, al documento che più di ogni altro ha fatto la storia dei diritti dei bambini, la Convenzione sui diritti dell’infanzia, adottata dall’Onu il 20 Novembre 1989. Pochi e stringenti i punti enunciati nel documento, riassumibili nella salvaguardia dei diritti dell’infanzia alla non discriminazione, alla vita, alla sopravvivenza e all’ascolto.

Principi sempre vivi in occasione della fatidica data del 20 Novembre: come si è mossa la città di Palermo in vista di questa data così significativa per tutti i bambini del mondo? Quali attività a tutela dei diritti sono già in atto, quali le criticità e quali le azioni di sviluppo auspicabili?

Ne abbiamo parlato con Pasquale D’Andrea, Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Palermo, organo istituzionale che, nel capoluogo siciliano, si prefigge il compito di garantire il rispetto e l’attuazione dei diritti dei bambini e delle bambine presenti sul territorio comunale.

Signor D’Andrea, cosa rappresenta il 20 novembre per il mondo?

“Esso rappresenta un’irrinunciabile giornata di festa per i ragazzi e le ragazze – apre D’Andrea – ma anche una giornata di bilanci e riflessioni, in cui gli adulti si interrogano su cosa hanno fatto per migliorare le condizioni di vita dei ragazzi e delle ragazze di tutto il mondo”.

Cosa ha progettato il comune di Palermo quest’anno?

“In occasione del 20 Novembre, giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, ormai da sette anni viene organizzato il Mese dei diritti, importante momento di riflessione a cui tutti i soggetti che si occupano di infanzia e adolescenza possono partecipare. Si tratta sicuramente di un’occasione di verifica e di valutazione di quello che si è fatto e di quello che si farà per migliorare le condizioni dell’infanzia e dell’adolescenza a Palermo. Quest’anno, con mio grande orgoglio, all’interno di questa cornice sociale, sono previste più di cento iniziative”.

Quali attività rivolte all’infanzia sono già in atto nel capoluogo (mense scolastiche, parchi giochi, ecc…)?

“Sicuramente le attività sono diverse, ma prevalentemente vanno nella direzione di rispondere alle condizioni di disagio che purtroppo esistono e sono all’ordine del giorno. A malincuore testimonio che, per quanto riguarda le mense scolastiche, i problemi sono seri, i bilanci comunali non riescono a coprire la spesa, riguardo i parchi giochi dovremmo intanto recuperare gli spazi per renderli fruibili”.

Cosa si auspica per un futuro davvero a misura di bambino, rispettoso della sua dignità e dei suoi diritti come enunciati dalle carte internazionali?

“Forse oggi serve un grande investimento, insieme umano ed economico, per ripensare al progetto di sviluppo delle nuove generazioni – conclude D’Andrea – In cuor mio auspico che tale investimento diventi sempre più l’obiettivo collettivo cui mirare, finalità di ogni Amministrazione del pianeta”.

Obiettivi mirabili, progetti che impegnano la collettività in direzione della salvaguardia di diritti inalienabili che interessano minori indifesi e fragili, progetti declinati a livello locale, nel pieno rispetto delle specifiche esigenze di ogni Comune chiamato a scontrarsi quotidianamente con particolari bisogni sociali e inevitabili bilanci in bilico.

Angela Ganci