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Disabile disturba i vicini, il gip allontana la famiglia

“E’ incredibile che un ragazzino di tredici anni, Raffaele, affetto da Adhd, una grave sindrome psichica, sia stato allontanato dalla propria abitazione per decisione della magistratura, che ha disposto un provvedimento cautelare nei confronti dei genitori, costringendo così la famiglia a traslocare perché il ragazzino avrebbe disturbato i vicini di casa con i suoi comportamenti”.

Il caso è raccontato all’Ansa dall’attrice Maria Grazia Cucinotta, che conosce bene il ragazzo, che vive a Messina con i suoi genitori Roberto e Veronica e la sorella di otto anni.

Di Raffaele la Cucinotta si è occupata con la sua associazione che difende i minori vittime di atti di bullismo.

“Una vicenda paradossale – ha commentato l’attrice – che provoca ulteriori traumi al minore, assolutamente innocuo”.

Il provvedimento del Gip – al quale la Procura aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per papà e mamma del disabile – risale a una settimana fa e l’avvocato della famiglia, Nino Favazzo, ha fatto ricorso al Tribunale della libertà che ha fissato l’udienza per lunedì prossimo.

Secondo la Procura, “il Gip ha emesso un provvedimento di divieto di avvicinamento a carico della coppia perché gravemente indiziata del reato di stalking nei confronti di alcuni vicini di casa. Nessun riferimento riguardava presunte disabilità del minorenne figlio della coppia indagata. Le condotte persecutorie sono imputate solo ai genitori e sono state ritenute gravi perché ripetute nel tempo in modo ossessivo”.

Ma l’attrice, che da tempo aiuta la famiglia del disabile, la pensa diversamente.

“Il provvedimento – ha detto – è stato adottato perché la coppia di vicini, dicendosi esasperata dal comportamento del ragazzo, ha presentato denunce nei confronti dei genitori. Il giudice, oltre a stabilire l’allontanamento, ha addirittura deciso di applicare il braccialetto elettronico agli indagati per dissuaderli dall’avvicinarsi all’abitazione. Raffaele ha tenuto comportamenti assolutamente innocenti, come suonare qualche volta il campanello dei vicini. Non ha lanciato oggetti pericolosi, come hanno dichiarato loro”.

“E’ vero – ha ammesso l’attrice – che ha avuto delle crisi, legate alla sua patologia, ma non ha mai aggredito nessuno. A differenza delle persone che si sono rivolte alla magistratura, che, invece, in un’occasione l’hanno schiaffeggiato procurandogli lesioni e, nonostante si trattasse di un minore, l’hanno ripetutamente filmato, al solo fine di evidenziarne i comportamenti anomali”.

“La famiglia di Raffaele – ha sottolineato la Cucinotta – è stremata e questo provvedimento aggrava la loro situazione. Ora sono ospitati da parenti. Quello che soffre di più è Raffaele, che non riesce ad abituarsi a vivere lontano da casa. Faccio un appello ai magistrati affinché riesaminino il caso”.

“Da anni – ha concluso l’attrice – mi occupo di casi di violenza di genere e bullismo e non ho mai visto un provvedimento così ingiusto e crudele nei confronti di un giovane condannato all’esilio forzato. Mi strazia il cuore vedere soffrire Raffaele e sapere che i suoi genitori sono trattati come criminali da controllare con i braccialetti elettronici”.

Di parere opposto il legale della famiglia che si è rivolta alla magistratura, l’avvocato Marco Di Mauro.

“I miei assistiti – ha detto – da oltre due anni sono vittime delle condotte vessatorie dei genitori del piccolo, incapaci di gestire al meglio la disabilità del figlio”.

Secondo Di Mauro i figli dei querelanti, anche loro minori, “vivono nel terrore”.

L’avvocato ha anche accusato Maria Grazia Cucinotta di avere “omesso di parlare dei pedinamenti e lanci di oggetti posti in essere dalla famiglia”.