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Disabili, in Italia solo tre su dieci hanno un lavoro

ROMA – I disabili in Italia sono tre milioni e centomila, ovvero il 5,2% della popolazione. È quanto emerge dal rapporto Istat “Conosciamo il mondo della disabilità”, presentato in un incontro organizzato dall’Inail e dal Cip, in occasione della “Giornata delle persone con disabilità”.

Secondo l’Istituto, i più colpiti sono gli anziani. Infatti, quasi un milione e mezzo di italiani con più di 75 anni, versano in condizioni di disabilità e di questi 990 mila sono solamente donne. “Oltre 600 mila persone – fanno sapere dall’Istat – con limitazioni gravi vivono in una situazione di grande isolamento, senza nessuna una rete su cui poter contare in caso di bisogno. Di queste, ben 204 mila vivono completamente sole”. Infatti, dal rapporto, emerge anche che la percentuale dei disabili con una rete di relazioni sociali (43,5%) è di gran lunga inferiore rispetto a quella relativa al resto della popolazione (74,4%). Risulta evidente, quindi, che in Italia, sono ancora molte le difficoltà di inclusione.

“Ogni giorno – ha dichiarato il presidente della Camera, Roberto Fico – le persone con disabilità devono superare ostacoli pratici e materiali che limitano in modo grave e sistematico la loro libertà e la fruizione dei diritti fondamentali. Ostacoli non solo fisici: ci sono anche barriere di ordine culturale costituite da pregiudizi, indifferenza, discriminazioni e persino da fenomeni di odio”. Per sostenere le persone che soffrono di disabilità, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato, nella giornata a loro dedicata, l’attivazione, entro gennaio 2020, dell’Ufficio permanente delle politiche sulla disabilità. Inoltre, Conte ha ricordato che nel Ddl di bilancio in discussione in Parlamento “ci sono nuovi fondi per la disabilità, 830 milioni nel triennio da destinare alla tutela del diritto del lavoro, alla mobilità, all’assistenza”.

Un’ulteriore difficoltà con cui devono fare i conti i disabili in Italia, è l’occupazione. Tra le persone con limitazioni gravi con un’età compresa tra i 16 e i 64 anni, solo il 31,3% ha un posto di lavoro. Anche qui, la differenza con i normodotati è notevole. Ovviamente, la disabilità, pesa tanto sul soggetto quanto sui suoi familiari. Infatti, le famiglie in cui vivono persone con disabilità faticano a conciliare la carriera lavorativa e l’attività di cura: solo il 24,5% ha almeno un componente della famiglia in una posizione apicale a livello lavorativo. Inoltre, le condizioni economiche complessive sono peggiori rispetto a quelle del resto delle famiglie italiane: il loro reddito è inferiore del 7,8% di quello nazionale. Questo anche perché spesso sono gli stessi familiari che devono farsi carico di servizi a pagamento per l’assistenza, in un panorama in cui la rete informale di aiuti alle famiglie non è sufficiente.

“Il problema della disabilità – ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – non è un problema di assistenza, ma soprattutto di sostegno e di interventi per consentire pari opportunità e la realizzazione delle persone con disabilità. Un giacimento di risorse e contributi di cui il Paese si priva perché non li mette nelle condizioni di potersi esprimere”.