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Disavanzo della Regione Siciliana, cade norma contestata dalla Corte dei conti

Arrivano nuovi pezzi del puzzle relativi all’intricata vicenda sul disavanzo della Regione Siciliana poiché cade la norma contestata dalla Corte dei conti. Dunque c’è una vera svolta nella vicenda del contenzioso aperto davanti alla Consulta a seguito fel ricorso delle Sezioni riunite della Corte dei Conti nei confronti dell’ente riguardo la questione. Il Consiglio dei Ministri ha approvato infatti un decreto legislativo che introduce norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana concernenti l’abrogazione dell’articolo 7 di un altro decreto legislativo, datato 27 dicembre 2019. La decisione quindi ha portato alla caduta della norma che stava al centro dello scontro. Il governatore isolano, Renato Schifani, nel corso dell’udienza sul giudizio di parifica sul rendiconto 2021 aveva già preannunciato che “quella norma sarà cancellata”.

Testo del comunicato sul CdM

“Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana concernenti l’abrogazione dell’articolo 7 del decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 158 e successive modificazioni, recante ‘Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, dei conti giudiziali e dei controlli’ (decreto legislativo)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha approvato un decreto legislativo che introduce norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana concernenti l’abrogazione dell’articolo 7 del decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 158 e successive modificazioni, recante ‘Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, dei conti giudiziali e dei controlli’.

In considerazione delle determinazioni della Commissione paritetica prevista dall’art. 43 dello Statuto della Regione Siciliana, espresse nella riunione del 29 novembre 2023, che hanno preso atto del quadro normativo vigente in relazione ai tempi e alle modalità di copertura del disavanzo della Regione Siciliana e delle quote dello stesso non recuperate relative al rendiconto 2018, il testo prevede l’abrogazione espressa della disciplina prevista dall’articolo 7 del decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 158, e successive modificazioni, in modo da eliminare distonie e conflitti in seno all’ordinamento giuridico, riconducendo in tal modo l’intera disciplina, in maniera omogenea, alle previsioni contenute nell’art. 1, commi 841-843, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, come modificate dal decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145″.

“Ridiamo serenità alla Sicilia”

Il vecchio governatore isolano e adesso ministro della Protezione civile e del mare, Nello Musumeci, commenta l’intervento che secondo lui ridona “serenità alla Sicilia. È la riprova della importanza che il governo Meloni riconosce alla nostra Isola. Un governo amico dei siciliani e di chi oggi li amministra. Non è stato lo stesso negli anni scorsi. Lo sanno dalle parti del Pd che ha impedito di varare provvedimenti analoghi entro il 31 dicembre del 2020, esponendo la Regione e la sicurezza dei suoi conti pubblici. Anche grazie a questo risultato e alle risorse stanziate per tempo dell’accordo sulla finanza pubblica si potrà approvare la legge di stabilità entro l’anno”.