“Occorre ripensare in particolare la contrattazione di secondo livello, poiché soltanto partendo dalle singole realtà aziendali, sarà possibile prevedere forme sempre più avanzate di collaborazione dei lavoratori alla gestione delle imprese fino alla partecipazione agli utili, da intendere non soltanto come remunerazione del capitale ma anche del lavoro. Lo sancisce l’articolo 46 della Costituzione fino ad ora mai attuato”.
“La quarta tappa del tour nazionale dell’Ugl si è svolta in Sicilia proprio allo scopo di stimolare un dibattito politico e sindacale sui numerosi tavoli di crisi aperti e su temi di interesse regionale, definendo le linee programmatiche dell’azione sindacale. In merito alle vertenze in corso abbiamo chiesto al Governo di convocare un incontro fra parti sociali ed enti locali per discutere delle misure da adottare con urgenza per far fronte al rischio desertificazione industriale del Paese”.
“Come sindacato Ugl riteniamo prioritario garantire la continuità lavorativa all’interno di una riforma complessiva dei Centri per l’impiego. Tale vicenda ha assunto ormai i tratti del paradosso dimostrando, peraltro, l’inconsistenza delle politiche attive del lavoro che avrebbero dovuto accompagnare una misura fallimentare quale il reddito di cittadinanza”.
“Al momento la situazione non sembra essere migliorata. Servono maggiori risorse a sostegno di percorsi comuni di specifico apprendimento, nell’ottica di accompagnare il fenomeno della transizione energetica e digitale in atto, anche attraverso il rifinanziamento del Fondo nuove competenze. In un quadro di profonda e radicale trasformazione del mondo del lavoro, l’aspetto formativo assume un ruolo essenziale che va legato, tuttavia, ad una specifica domanda, al fine di rispondere in maniera efficace alle esigenze di nuove professionalità”.
“Indubbiamente la pandemia ha accentuato precarietà e polarizzazione del mercato del lavoro. La sfida più importante per il sindacato è quella di ricercare nuovi fattori di aggregazione per uscire dalla progressiva individualizzazione e ‘svalorizzazione’ del lavoro. Con il Rapporto Cenis-Ugl presentato in occasione della Festa dei Lavoratori, abbiamo voluto sottolineare non solo le trasformazioni in atto, ma soprattutto le condizioni dei lavoratori, in molti casi sottopagati, bisognosi di più formazione professionale, con scarse tutele. Occorre, quindi, invertire al più presto la rotta. Il lavoro deve tornare a svolgere il suo ruolo di realizzazione personale e sociale e, soprattutto nei momenti di crisi, sostenuto con un welfare dignitoso”.