Raffica di lamentele di numerosi utenti del laboratorio analisi di Tremestieri etneo – del distretto di Gravina dell’Asp Catania – per un disservizio che ormai perdura da alcuni mesi: il problema riguarda il pagamento dei ticket delle prestazioni ambulatoriali a carico degli utenti che non sono esenti tramite presentazione Isee.
Per queste persone, al momento e non si sa ancora per quanto tempo, è impossibile pagare il ticket all’interno dell’ambulatorio, così come avveniva sino a poco tempo fa, perché l’Asp è sprovvisto di “riscuotitori del ticket”.
La beffa consiste nel fatto che chi si reca a fare le analisi può effettuare il prelievo, ma la sua posizione viene per così dire “congelata” e i risultati verranno consegnati al cittadino solo quando avrà esibito la ricevuta del pagamento del ticket. Oltre questo disservizio è la distanza dall’ambulatorio degli uffici ticket a destare stupore. Infatti secondo quello che si legge affisso in bacheca nel laboratorio il ticket può essere pagato o al presidio “San Luigi” dell’Asp, che si trova a Catania, o negli ospedali vecchio e nuovo di Acireale.
Insomma, per pagare il ticket il cittadino non esente deve percorrere una decina di chilometri tra il traffico per saldare le prestazioni. Qualora non lo faccia, i suoi risultati vengono per così dire “accantonati”.
Alcuni giorni fa alcuni utenti hanno protestato davanti al laboratorio analisi di Tremestieri: “Non soltanto apparteniamo a quella sparuta categoria di cittadini che paga ancora le prestazioni – ha spiegato uno di loro – , ma l’Asp per un problema di mancata organizzazione dei suoi impiegati e degli uffici ci costringe a dovere andare lontano per pagare il ticket, che tra l’altro in passato si pagava anche dal tabaccaio, ma ora, beffa delle beffe, ci è stato riferito che è impossibile…”.
Ma come mai l’Asp di Catania si è ridotta a non avere riscuotitori nel numero necessario per offrire il servizio ticket? Si è così venuto a sapere che il problema della carenza di figure professionali addette al ticket perdura da tempo perché gli impiegati, sembra, non intendono svolgere questo servizio che comporta anche qualche rischio. E la carenza non è soltanto a Tremestieri, ma anche nella sede del distretto di Gravina, a Paternò, Belpasso e fino a poco tempo fa a Giarre dove, finalmente, è stato sostituito l’addetto che era andato in pensione. Sul caso dell’ufficio ticket di Tremestieri sembra che il direttore di distretto, Giuseppe Sambataro, avesse già segnalato da tempo alla direzione dell’azienda il problema della mancanza di “riscuotitori”.
QdS ha, quindi, girato il quesito alla direzione dell’Asp di Catania, che ha risposto tramite l’ufficio stampa: “Gli Uffici hanno già predisposto un avviso di mobilità interna per l’assegnazione di personale al servizio. Sono state, inoltre, recentemente concluse diverse procedure selettive grazie alle quali si farà fronte alla carenza di organico che, per la figura specifica, è purtroppo diffusa in vari Distretti sanitari. Ci scusiamo per le difficoltà che questa criticità determina all’utenza, che intendiamo risolvere nell’ottica di una riorganizzazione complessiva del servizio. È stata già realizzata una mappatura dei bisogni e sono state individuate le priorità strategiche che si concentrano essenzialmente in due punti: l’assegnazione di nuovo personale, nella misura massima possibile, utilizzando tutte le possibilità contrattuali e le misure ordinarie di reclutamento; l’investimento in innovazione con l’adozione di moderni totem digitali e interattivi. A tal proposito nel mese di dicembre verranno avviati dei moduli sperimentali, che monitoreremo costantemente, e grazie ai quali avviare e accompagnare la trasformazione digitale anche di questo servizio”.
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