territorio

Rischio esondazione, frane e dissesti: nuovi lavori in Sicilia, ecco dove

Rischio esondazioni, frane e dissesti: la Regione Siciliana ha annunciato lo stanziamento di fondi e la progettazione di lavori di messa in sicurezza di diverse zone della Sicilia.

Ecco i nuovi progetti in arrivo, dopo quelli annunciati recentemente e relativi al territorio del Messinese.

Rischio esondazioni, a Spadafora si mette in sicurezza il torrente Acquavena

La Regione ha finanziato, attraverso la Struttura contro il dissesto idrogeologico, i lavori di messa in sicurezza del torrente Acquavena a Spadafora, nel Messinese. Le risorse messe a disposizione dagli uffici di Piazza Ignazio Florio ammontano a tre milioni e 100mila euro e coprono anche la quota di co-finanziamento che sarebbe dovuta arrivare dalla Rete ferroviaria italiana dopo la sottoscrizione di un protocollo d’intesa nel lontano 1999.

Ciò ha permesso di accelerare i tempi per porre fine a una situazione che spesso in passato ha provocato forti rischi e pesanti disagi. Le violente esondazioni del corso d’acqua tengono in apprensione un’intera comunità dal 1996. Il torrente Acquavena tracimò anche nel 2010 e nel 2011 e, in ultimo, nell’estate del 2020 quando un fiume di fango travolse diverse autovetture, mandando in tilt la viabilità.

I lavori di sistemazione idraulica, su un tratto lungo circa 500 metri, prevedono la tombinatura dell’alveo sotto il livello della sede stradale, ma anche la realizzazione di nuovi argini.

Frane, a Torrenova finanziati i lavori in contrada Rocchetta

In arrivo un milione e 800mila euro dall’Ufficio contro il dissesto idrogeologico per consolidare a Terranova, nel Messinese, un’area di circa trentamila metri quadrati interessata da una frana che risale ai primi anni del duemila. Si tratta di contrada Rocchetta, il cui territorio porta ancora i segni di quel violento fenomeno: una strada comunale dilaniata per un centinaio di metri, uno stabilimento di acqua minerale accartocciato su sé stesso, i muri di sostegno del piazzale in cui sorgeva l’opificio sventrati come se fossero di cartone.

L’intervento finanziato dalla Regione servirà ad arginare i movimenti del terreno e a ripristinare il corpo stradale e l’area occupata dai capannoni distrutti. Ciò consentirà finalmente il transito in sicurezza agli automezzi che provengono dalla rotabile comunale, scongiurando che i ruderi del fabbricato possano, poco a poco, scivolare fino a invadere la carreggiata.

Gli uffici di piazza Ignazio Florio, dopo avere acquisito il progetto esecutivo realizzato dall’amministrazione cittadina, hanno già avviato l’iter per giungere al bando di gara che dovrà affidare i lavori.

Le opere previste dai tecnici consistono innanzitutto in due grandi strutture di contenimento – palificate lunghe circa 100 metri – da realizzare a valle e a monte della rotabile. Cento metri misura anche il tratto di piano viario che sarà completamente rifatto e dotato di guardrail. In programma anche la manutenzione del tombino e del fosso di smaltimento che canalizza le acque piovane verso valle.

Dissesto idrogeologico, a Racalmuto un progetto per il centro abitato

La Struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico della Regione Siciliana ha pubblicato il bando per la progettazione esecutiva utile al consolidamento del versante di via Generale Macaluso a Racalmuto, nell’Agrigentino.

Sono state finanziate le indagini geologiche e una serie di studi e attività che porteranno alla stesura del documento progettuale. Si rende, infatti, necessario individuare le soluzioni tecniche più idonee per mettere in sicurezza, dopo vent’anni di attesa, il costone roccioso che sovrasta il centro abitato.

Risalgono al 2016 gli ultimi interventi di somma urgenza predisposti dal Genio civile di Agrigento e finalizzati al ripristino del traffico veicolare e del transito pedonale su via Generale Macaluso, a salvaguardia dell’utenza. Ora l’avvio delle procedure per una soluzione organica e definitiva del problema.

Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione è stato fissato al prossimo 19 ottobre. L’importo complessivo a base di gara è di poco superiore agli ottantamila euro. L’intervento programmato, per il quale si gettano le basi, ha come obiettivo la tutela dell’area fortemente urbanizzata che ricade all’interno del centro storico, a pochi metri dalla “Fondazione Leonardo Sciascia”, interessata dal massimo grado di rischio, R4, e da vari fenomeni di dissesto, come rivelano le lesioni presenti in numerosi edifici e infrastrutture.

I fenomeni di instabilità del sito in questione sono riconducibili al potenziale distacco e crollo di singoli elementi lapidei, oltre che alle condizioni di sostanziale deperimento delle opere di contenimento esistenti. Prevista la pulizia delle pareti e il disgaggio dei massi instabili, l’installazione di reti metalliche e sistemi di chiodatura attraverso micropali orizzontali, oltre a pannelli di reti in funi di acciaio e opere di sotto-muratura per garantire la stabilità del pendio.