Politica

Musumeci ai Soprintendenti, “Dobbiamo fare squadra”

CATANIA – Il Presidente della Regione, Nello Musumeci, ha voluto incontrare i soprintendenti dell’Isola, uno per ciascuna provincia e uno per la Soprintendenza del mare. L’obiettivo è quello di incitare i vertici dei beni culturali provinciali a far rendere al massimo uno dei settori chiave dell’economia isolana.

L’incontro ha offerto l’occasione di analizzare i problemi che attanagliano il settore da molti anni. È stata inoltre ribadita dal governatore l’esigenza che ogni struttura predisponga, con almeno sei mesi di anticipo, “una programmazione annuale di iniziative per porre fine alla consolidata e triste prassi di attività culturali improvvisate, estranee agli obiettivi del governo e avulse da ogni piano promozionale”.

Si tratta del secondo incontro nell’arco di un mese che Musumeci ha tenuto con i soprintendenti. Tante le criticità emerse nel corso del vertice tenutosi al Palazzo della Regione di Catania, alla presenza del dirigente generale dei Beni culturali Sergio Alessandro. “Un quadro – ha sottolineato Alessandro – di problemi cronici, trascinatisi nel tempo, a cui si sta cercando di dare risposte graduali ma risolutive. Si va dalle discrasie tra Piani paesaggistici, il Sistema informativo forestale e gli strumenti urbanistici dei Comuni, che spesso bloccano l’iniziativa privata e le attività imprenditoriali, senza assicurare un’effettiva tutela dell’interesse pubblico, all’arretratezza dei sistemi informatici delle Soprintendenze che impediscono l’evasione in tempi brevi delle pratiche on-line; dalla mancanza di sedi decorose, in cui ricevere il pubblico e lavorare con dignità, all’assenza di una contabilità decentrata che snellisca le procedure e accorci i tempi di pagamento, fino alla carenza di personale in unità operative vitali per il corretto funzionamento degli uffici e l’erogazione di servizi dovuti all’utenza.
Il Presidente della Regione ha incitato tutti a “fare squadra”.

“Ho il dovere di dare corso a un programma di governo a cui sono vincolato in ragione del consenso ricevuto dai siciliani. A loro, ciascuno nel proprio ruolo, dobbiamo tutti rendere conto, io per primo. la Regione è una, la rappresento io, ma la rappresentate anche voi. Abbiamo il dovere di dire “sì” o “no”. Rispondere “forse” o “vediamo” significa riproporre quel male oscuro, per non dire altro, che ha fino a oggi danneggiato l’immagine complessiva della Regione. Ma al cittadino che vuole osservare le regole dobbiamo essere di aiuto, non d’ostacolo, indicando le soluzioni.