Nel tentativo di fare chiarezza sulla questione della “Savio”, relativamente a ciò che si sta contestando per i doppi turni e lo sdoppiamento delle classi con diffide e denunce, il sindaco di San Gregorio, Carmelo Corsaro, ha inteso spiegare le dinamiche fin qui messe in atto dall’amministrazione comunale per riconquistare una posizione di equilibrio.
“Doppi turni e smembramento delle classi sono due cose correlate tra loro anche se fino a un certo punto – ha esordito il primo cittadino. I disagi che famiglie e studenti stanno vivendo non sono stati dettati da strafottenza da parte delle istituzioni comunali e scolastiche ma dalla sfortuna per non essere riusciti, nei tempi previsti, a mettere in campo una soluzione, già programmata nei primi giorni di luglio e deliberata favorevolmente anche dal consiglio d’istituto, organo in cui vi sono anche i rappresentanti dei genitori.
“Avevamo individuato l’istituto salesiano di San Gregorio – ha continuato il sindaco – come struttura nella quale inserire le classi di scuola media. Già da fine giugno la preside, Daniela Fonti, aveva rappresentato l’esigenza di reperire undici aule che avessero determinate caratteristiche, ossia: almeno 50 metri quadri per aula, per garantire la presenza di tutti gli alunni della stessa classe; che avessero i bagni per garantire i parametri igienico-sanitari; e che la struttura avesse la sicurezza antincendio. Senza queste garanzie io e la preside non avremmo permesso l’ingresso dei bambini nella struttura”.
“A questa proposta – ha proseguito – i salesiani hanno risposto positivamente accogliendoci, ma i lavori di adattamento dei locali sarebbero stati a carico del Comune. Era il mese di luglio. Questa modalità, però, non è attuabile in quanto la normativa non consente che denaro pubblico venga speso in strutture private. Ci siamo trovati, quindi, tra luglio e agosto a cercare immediatamente altre soluzioni. Abbiamo subito individuato le strutture che oggi ospitano l’Agenzia delle entrate e quella del Territorio che ricadono, però, sul territorio di Catania”.
Era possibile allocare i ragazzi in una struttura che non fosse sul territorio sangregorese? Anche qui occorreva verificare che la struttura avesse i requisiti amministrativi per essere omologata come scuola. “Dopo tutte queste valutazioni, che avvenivano nel mese di agosto, periodo in cui la burocrazia è inficiata da ferie e rallentamenti, è emerso che la struttura non poteva essere adattata alle esigenze scolastiche in breve tempo. Immediatamente, allora, abbiamo emanato un bando per coinvolgere tutto il territorio ma è andato deserto e abbiamo valutato altre possibilità e visto altri locali ma senza alcun risultato. Siamo tornati, quindi, dai salesiani che comprendendo le esigenze emergenziali hanno manifestato la loro disponibilità ad adeguare i locali e quindi a metterli a disposizione dell’Ente”.
“Il nostro Comune ha partecipato ad un bando per la ‘richiesta di fabbisogni’ che è uscito solo il 19 agosto ricevendo la risposta a fine agosto; avevamo richiesto 700.000 euro per l’acquisto e noleggio di moduli prefabbricati e ce ne hanno dati solo 30.000 per la locazione di immobili. L’ordine religioso ci ha accolti – ha continuato Corsaro – facendoci tirare un sospiro di sollievo e ora stiamo pianificando le attività da mettere in atto. Ma ciò non significa che è fatta. Ogni giorno potremmo inciampare in problemi di natura amministrativa perché la struttura ha bisogno di certificazioni che potrebbero causare maggiori lavori e quindi ritardi nella consegna della struttura”.
“E mentre l’amministrazione comunale si è e si sta adoperando incessantemente per trovare il rimedio a questa emergenza, la dirigenza scolastica della ‘Savio’ subendo le dinamiche dell’Ente si è data da fare per trovare soluzioni tampone. Certo, si sono creati disagi ma Fonti ha, a pochi giorni dall’inizio della scuola, provveduto ad adattare le attività didattiche alle nuove esigenze. Fino ad oggi, quindi, abbiamo fatto delle scelte, consapevoli del disagio dei bambini e delle famiglie, ma abbiamo dato priorità all’offerta formativa, alla sicurezza dei bambini e al rispetto delle nuove regole imposte dall’emergenza covid”.
“Negli anni abbiamo fatto di tutto per rendere sicuri i nostri Istituti scolastici che nell’hinterland catanese rappresentano scuole di qualità per l’offerta formativa e per questo molto gettonate. Amministrazione comunale e dirigenza scolastica hanno trovato sempre soluzioni per accogliere tutti. Allo stesso modo si troveranno le soluzioni per questo periodo emergenziale. La pressione che stiamo sentendo addosso è fortissima – ha concluso il primo cittadino -, le diffide e le denunce non servono e non aiutano. Chiediamo tolleranza e comprensione e auspichiamo che nel minor tempo possibile saremo in grado di annullare questi disagi”.