Ospite a QdS Pausa Caffè Valentina D’Orso, deputato Nazionale del Movimento Cinque Stelle e componente della commissione giustizia.
Proprio su quest’ultimo argomento l’onorevole ha parlato durante l’intervista, soprattutto per quanto riguarda l’ergastolo ostativo: “Nell’ordinanza dello scorso aprile la Corte Costituzionale ha stabilito che l’ergastolo ostativo sarebbe incompatibile in particolare con gli articoli 3 e 27 della nostra Costituzione. Ma l’associazione a delinquere di stampo mafioso non è un reato come gli altri, e i condannati per mafia non possono essere trattati come tutti gli altri”.
Non è possibile “normalizzare” un fenomeno così eversivo, così pervasivo, che si insinua in ogni piega del tessuto del nostro Paese, un apparato che rappresenta l’anti-Stato per eccellenza”.
Continua la D’Orso: “Non si può arretrare di un millimetro rispetto alle esigenze di sicurezza nazionale, rispetto all’esigenza di neutralizzare la pericolosità sociale dei condannati per mafia.
L’unico modo che il mafioso ha per ravvedersi è collaborare con la giustizia: soltanto in quel momento viene effettivamente reciso il suo legame con l’associazione criminale.
Dare la possibilita’ di accedere a benefici penitenziari e liberazione condizionale, in assenza di collaborazione, significa indebolire principi e capisaldi nella lotta alle mafie voluti, tra gli altri, da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Significa scoraggiare le collaborazioni, che hanno consentito sinora di inferire duri colpi alla mafia, significa dare un messaggio di debolezza dello Stato che inevitabilmente finisce per rafforzare l’associazione mafiosa.
La nostra legislazione antimafia è apprezzata in tutto il mondo, come Movimento 5 stelle interverremo per difenderla e ci aspettiamo una risposta forte e compatta da parte di tutto il Parlamento”.