Politica

Draghi Presidente e Belloni premier: occasione da non perdere

Potrebbe essere la volta giusta. Certo, non sarebbe un nome sortito dall’esito del voto, ma sarebbe comunque un’occasione da non perdere. L’ipotesi che Elisabetta Belloni possa diventare il nuovo presidente del Consiglio dei Ministri piace. A noi sicuramente. E non soltanto per il profilo altissimo dell’ex responsabile della Farnesina e oggi capo dei servizi segreti. Nemmeno per le capacità e l’equilibrio che in tantissimi le riconoscono, per la capacità di mediare e per l’alto senso dello Stato. Ma soprattutto perché il profilo della Belloni è quello che si richiede a un capo di Governo: profondo senso delle istituzioni, capacità diplomatiche e ottimo rapporto con tutti gli schieramenti. Basterebbe questo già a vederla immediatamente “presidenziabile”.

Una donna, valore aggiunto

Il fatto che si tratti di una donna rappresenta un valore aggiunto. Lo sosteniamo da tempo, ne scriviamo ogni settimana nella rubrica “Chi dice donna dice tanto”, e ogni mese all’interno de “La voce delle donne”, e torniamo a sostenerlo in questa sede: lungi dal considerare sostanziali le differenze di genere nell’espletamento della carica, siamo comunque convinti che una figura femminile in questo momento possa risultare equilibrata più e meglio degli altri. Efficace più e meglio degli altri. E che possa conferire al Governo quella praticità che Mario Draghi ha usato fino a oggi come metro, aggiungendo a questa la flessibilità, non certo tipica dell’ex numero uno della Bce. Nonché l’essere multitasking, caratteristica particolarmente utile di questi tempi. La visuale, necessariamente più ampia, di chi si muove da donna in Italia, sarebbe l’altro elemento per scegliere Belloni, decisione che, inoltre servirebbe a spianare la strada alla rappresentanza femminile – da tempo riteniamo i tempi maturi perché sia una donna a guidare la Regione siciliana – che non possiamo continuare a vedere imposta da quote rosa. E allineando così l’Italia all’Europa.

Il cerchio istituzionale

Belloni rappresenta tutto questo, ma è soprattutto una grande esponente delle istituzioni. È il suo curriculum. Un curriculum specchiato, quel che che serve a un Paese come l’Italia nel dopo Draghi. Che, liberato dalla giogo dei partiti e dall’obbligo etico e politico di mantenere in piedi un governo scricchiolante, potrebbe così serenamente valutare la presidenza della Repubblica. Chiudendo un cerchio istituzionale prima che diventi pasticcio.

Melania Tanteri