Mario Di Ferro ha patteggiato davanti al gip Marco Gaeta una condanna a quattro anni per spaccio e detenzione di cocaina. Lo chef, infatti, è accusato di aver ceduto cocaina a diverse persone, anche all’interno del suo locale a Palermo.
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Circa un mese fa Mario Di Ferro si era sottoposto a un programma di disintossicazione ed era stato rimesso in libertà, ma aveva l’obbligo di rientrare a casa dalle 21 e di restarci fino alla mattina successiva. Lo chef, dunque, non andrà in carcere, ma dovrà pagare una multa di 20 mila euro: l’avvocato che lo difende, Claudio Gallina Montana, chiederà l’affidamento in prova per scontare i tre anni e mezzo che gli restano dopo i sei mesi trascorsi ai domiciliari.
Mario Di Ferro aveva ammesso le sue responsabilità, ma aveva sempre negato di essere uno spacciatore, affermando di avere fatto un favore ad alcuni amici, mai in cambio di soldi. Tra questi, figura il deputato regionale Gianfranco Miccichè e Giancarlo Migliorisi, allora capo della segreteria tecnica della presidenza dell’Ars.
Lo chef Mario Di Ferro era stato arrestato il 29 giugno dell’anno scorso dalla squadra mobile e, nell’ambito della stessa inchiesta, sono stati fermati i presunti fornitori della cocaina Gioacchino e Salvatore Salamone, oltre a Gaetano Di Vara, Giuseppe Megna e Pietro Accetta. Hanno scelto tutti il rito abbreviato e la prima udienza si terrà i primi di marzo.